Putin il primo a scrivere a Rohani: “Se avete bisogno di aiuto, noi siamo qui”
Il presidente russo Vladimir Putin ha inviato un messaggio ad Hassan Rohani in cui condanna con forza gli attacchi terroristici di Teheran. L’attacco di questa mattina “sottolinea una volta di più la necessità di aumentare la cooperazione internazionale nella lotta al terrorismo”, si legge nel telegramma di Putin, che ha inoltre “confermato la disponibilità di Mosca a ulteriori sforzi con l’Iran in questo settore”. E come si è visto. la rivendicazione non si è fatta attendere: poche ore dopo le prime notizie degli attacchi a Teheran, quando ancora la situazione nella capitale iraniana non era pienamente sotto il controllo delle forze di sicurezza, l’Isis ha messo la firma su quelli che – se autentica la rivendicazione – sono i suoi primi attacchi in Iran. Amaaq, l’organo di propaganda del gruppo, ha affermato che “combattenti dello Stato Islamico” hanno messo a segno gli attacchi, senza però aggiungere alcun dettaglio. Quel che è certo è che quanto avvenuto oggi a Teheran non conosce precedenti per la capitale iraniana dai tempi della Rivoluzione del 1979. L’Iran – patria dello sciismo, coinvolto nei conflitti in Iraq e Siria – era stato sinora risparmiato dalla scia di sangue e attacchi che ha travolto i Paesi vicini, anche se di recente avevano riferito di aver smantellato alcune cellule terroristiche prima che potessero entrare in azione. Tuttavia negli ultimi mesi l’Isis ha iniziato a puntare sulla propaganda in lingua farsi e, come riportato a fine maggio dall’agenzia di stampa iraniana Ilna, il gruppo ha lanciato di recente l’edizione in lingua farsi del magazine online Rumiyah, una delle pubblicazioni di propaganda del sedicente “califfato”. C’era un riferimento a Teheran – oltre che a Roma – anche nel messaggio audio diffuso a inizio aprile dal portavoce dell’Is Abu Hassan al-Muhajir. Il portavoce faceva un paragone con il movimento delle maree e affermava: “Quando verrà l’alta marea sarà la conquista di Baghdad, Damasco, Gerusalemme, Amman, Costantinopoli, Teheran e Roma”.