Luxuria contro tutti: Renzi spocchioso. La Moric? Crede che Casapound sia un reality
A furia di attaccare a destra e a manca. Di prendersela con protagonisti della politica e con conduttori e showgirl della tv, va a finire che l’unica vera personalità encomiabile sia la sua: quella di Vladimir Luxuria, guru social dell’attualità mediatica e imprescindibile maitre a penser in grado di discettare sul virus a rischio endemizzazione in grado di spargere epidemie di infelicità sociale e inattendibilità culturale. Le ultime vittime finite nelle maglie della sua critica rivisitazione, rigorosamente bipartisan? Matteo Renzi e Nina Moric: e il colpo al cerchiobottismo delle invettive è assestato e garantito anche stavolta.
Luxuria contro tutti: l’attacco a Nina Moric
E così, gettonatissima ospite dei salotti tv e super richiesta star ai microfoni delle radio, la Vladi sdoganata da Rifondazione comunista che la fece eleggere in Parlamento, e oggi accreditata star del piccolo schermo pronta a imperversare dai contenitori ai talk di qualunque fascia oraria, ai microfoni di Radio Cusano Campus, in veste di opinionista a tutto campo che ha lasciato nell’armadio tailleur unisex e mise trasgressive, pronta ad indossare i non proprio appropriati abiti del fustigatore dei costumi di turno, sferra l’attacco frontale a Nina Moric, e prendendo di mira la scelta della ex signora Corona di aderire al movimento politico di CasaPound, sentenzia: « Lei pensa che sia un reality, dalla casa del Grande Fratello a CasaPound. Si starà già chiedendo quando ci sono le nomination». Come a dire che il diritto di passare da una parte all’altra della visibilità, di scendere dalla passerelle – o dal palco della movida trans, nel suo caso – spetta solo ad alcuni, con l’arbitraria esclusione di altri.
Il colpo sferrato contro Renzi e la «spocchia dell’autosufficienza»
E proprio a proposito di esclusione, allora, e in vena di invettive rigorosamente bipartisan, l’ex vincitrice nonché inviata dell’Isola dei famosi, ha riservato le sue proverbiali paroline al vetriolo anche per Matteo Renzi, protagonista a sua detta di quella «spocchia dell’autosufficienza» che lo ha fin qui indotto a pensare «di poter contrastare il centrodestra e il movimento cinque stelle pensando di fregarsene di chi è andato via, è un errore. Sono sicura – argomenta Luxuria – che tantissimi elettori di sinistra non siano andati a votare. Il Pd di Renzi ultimamente ha perso troppi pezzi, soprattutto a sinistra». E così, nel colpire tutti e sotto la cintura, sul ring dell’opinionismo dal facile appeal mediatico e dal prevedibile riverbero social, ancora una volta Luxuria tira fuori dai guantoni unghie lunghe e ben affilate. Alla prossima.