L’Isis si sbriciola, ripresa la moschea di Mosul: “Il Califfato è finito”
“Stiamo assistendo alla fine del falso Stato di Daesh, la liberazione di Mosul lo dimostra. Non ci tireremo indietro, le nostre forze coraggiose porteranno la vittoria. Continueremo a combattere contro Daesh fino a che l’ultimo dei loro è stato ucciso o portato di fronte alla giustizia”, ha scritto il premier iracheno al-Abadi su Twitter. Un annuncio che sa di vittoria sull’Isis.
Le forze irachene hanno assunto il controllo della zona dell’antica moschea di Al-Nuri a Mosul, distrutta dalle forze dell’autoproclamato Stato islamico arroccate a difesa della loro ex roccaforte. Parlando con i giornalisti, il generale Abdel-Wahab al-Saadi, a capo della locale unità antiterrorismo, ha precisato che le forze irachene si sono spinte oltre la zona della grande moschea e stanno ora combattendo i miliziani delll’Is nella parte occidentale della città, ultima zona che questi ultimi ancora controllano.
Lo scorso 20 giugno i miliziani dell’autoproclamato Stato islamico hanno fatto saltare in aria la moschea del 12esimo secolo, luogo associato all’unica comparsa in pubblico, nel luglio 2014, del leader del movimento Abu Bakr al-Baghdadi con un sermone considerato la proclamazione ufficiale della nascita del ‘califfato’.
Le truppe irachene – che hanno iniziato la loro offensiva lo scorso ottobre – considerano la presa della moschea di Al-Nuri come una vittoria simbolica cruciale sulla strada verso la sconfitta dell’Is.
Anche per il premier iracheno Haider al-Abadi, la ripresa del controllo su quanto rimane della moschea segna la fine dell’autoproclamato “califfato”.