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La Boschi scopre che la lotta alla droga va fatta ma la sinistra non lo sa

La Boschi scopre che la lotta alla droga va fatta ma la sinistra non lo sa

Home livello 2 - di Redazione - 27 Giugno 2017 alle 13:12

La lotta alla tossicodipendenza sta subendo un rallentamento. Anche se sarebbe meglio dire che è del tutto inesistente nel nostro Paese. La scoperta dell’acqua calda proviene da Maria Elena Boschi, la quale denuncia una sorta di «sottovalutazione» del fenomeno.

Nel 2016 sono stati 143 mila i tossicodipendenti seguiti dai servizi pubblici, 19mila erano donne. Il dato è un’anticipazione della relazione annuale sulle tossicodipendenze in Italia, di prossima presentazione al Parlamento, fornito ad un seminario su donne e droghe, organizzato nella Giornata Mondiale contro la droga. proprio prendendo spunto da questi dati Maria Elena Boschi, sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio, denuncia che «sono sottostimati» l’abuso di droga e gli effetti delle nuove sostanze.

La Boschi è anche preoccupata del destino di quelle ragazze che sono inconsapevolmente drogate nei locali per poi subire violenze sessuali. «Noi – ha detto l’esponente del governo – qui vogliamo lanciare un campanello di allarme» ai giovani che con questo uso distruttivo vedono compromesso il loro futuro. Fra i segnali da cogliere, l’aumento dell’uso di droghe fra le donne e tra le più giovani: c’è la disponibilità della vendita online, l’allarme sull’inconsapevole assunzione nei locali fra le più giovani che vengono poi abusate sessualmente, il ricorso a farmaci regolarmente prescritti che però portano una folta fetta di donne a dipenderne. In controtendenza con quella che è stata la linea prevalente a sinistra, cioè un indifferente antiproibizionismo, Boschi sottolinea che la lotta contro la droga è «una sfida alla quale non possiamo rinunciare» anche perché il traffico illecito «finanzia il terrorismo».

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27 Giugno 2017 alle 13:12