Carnivori vs vegani 1-0: se è di soja non è «formaggio». Lo dice la Corte Ue

14 Giu 2017 14:51 - di Eleonora Guerra
vegani

Non chiamatelo formaggio, se è di origine vegetale è un’altra cosa. Lo ha stabilito la Corte di giustizia dell’Ue, con una sentenza che vedeva coinvolte una società che produce “formaggi” vegetali e una associazione che combatte contro la concorrenza sleale, entrambe tedesche. Bando, inoltre, a indicazioni tipo «latte», «burro» e «yogurt» per i prodotti vegani. Non solo, quel tipo di denominazione non si potrà usare neanche specificando l’origine vegetale dell’alimento in questione. Dovranno andare in pensione, dunque, anche formule tipo “Formaggio di Tofu” o “panna vegetale”.  

La prossima battaglia è sulla carne

La Corte del Lussemburgo ha comunque previsto qualche eccezione, come per il prodotto tradizionalmente denominato «Crème de riz» in francese o per l’uso della parola inglese «cream» con un termine complementare, in particolare per designare bevande alcoliche o zuppe. Il principio sancito sui prodotti vegani, però, è chiarissimo e fa esultare le associazioni di settore. «Bene la decisione della Corte Ue che ha messo fine alla confusione generata dall’uso della parola latte per bevande vegetali», ha commentato la Coldiretti, parlando del mercato di “latte” e “formaggi” vegetali come di «un inganno che riguarda il 7,6% di italiani che segue questo tipo di dieta». Stessa presa di posizione per Confagricoltura che, puntando l’indice contro le «denominazioni ingannevoli», ha ricordato che lo stesso problema riguarda anche la carne e prodotti vegetali che usano «definizioni improprie come salame vegano, spezzatino di soia, bistecca di tofu, hamburger o Bresaola vegani».

Verso una normativa Ue?

«Con questa sentenza la Corte fa un passo decisivo contro l’uso scorretto delle denominazioni e speriamo che al più presto sia possibile predisporre una normativa europea per salvaguardare le denominazioni dei prodotti a base di carne, come bresaola o mortadella», è stato poi il commento di Paolo De Castro, primo vicepresidente della Commissione agricoltura del Parlamento europeo ed ex ministro italiano dell’Agricoltura. 

 

 

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