Virus Wannacry e crimini informatici: giuristi ed esperti a convegno a Roma
Il virus Wannacry e le tutele legali contro i crimini informatici sono stati al centro del convegno che si è svolto mercoledì in un noto albergo della Capitale. Argomento a dir poco d’attualità, specialmente dopo i recenti attacchi informatici che hanno infettato migliaia di computer nel mondo, il convegno è stato organizzato dall’avvocato Gianni Dell’Aiuto, che ha spiegato come, oggi più che mai, i rischi che si corrono in rete non sono soltanto quelli dei virus e dei furti di identità, oltre alle più comuni truffe. Ogni computer e ogni telefono cellulare è target di possibili attacchi non solo per il furto dei dati personali e la loro divulgazione o uso illecito ma anche, ad esempio quando viene utilizzato per il pagamento di un parcheggio e il potenziale ladro viene portato a conoscenza che un veicolo resterà fino alla tale ora a sua disposizione con il proprietario imepgnato altrove. L’avvocato Dell’Aiuto si è poi soffermato su ipotesi di reato gravissime prendendo spunto dai suicidi scatenati dalla diffusione in rete di video personali. Si potrebbe ipotizzare l’omicidio?
Convegno Cyber Risk e Cybercrime: da Wannacry alle truffe telematiche
Interessanti interventi dei relatori. Alessandro Papini di Firenze, perito informatico, ha passato in rassegna gli aspetti tecnici, i virus, le soluzioni che, ha evidenziato, possono non esistere. La perdita di tutti i dati personali e dei documenti è quindi un rischio concreto per privati e, maggiormente, imprese. I danni all’economia possono essere incalcolabili. Stefano Capaccioli, commercialista, ha spiegato con linguaggio comprensibile anche ai non tecnici, che cosa sono i bitcoin, mezzo di pagamento richiesto per le truffe telematiche e che, addirittura, in alcuni Stati si è ipotizzato possa avere corso legale e sostituire la moneta corrente o affiancarsi alla stessa.
Wannacry: l’impatto sul sistema giudiziario
Di alto spessore l’intervento di Giuseppe Corasaniti, Procuratore Generale presso la Corte di Cassazione e esperto di informatica giuridica, che ha esposto gli sviluppi giurisprudenziali e il possibile impatto sul sistema giudiziario. Francesco Saverio Vetere, segretario dell’Unione stampa periodica, ha relazionato sugli sviluppi normativi in materia e sulla legge approvata proprio ieri sul cyberbullismo, mentre la dottoressa Silvia Pea ha spiegato come la soluzione assicurativa sia una soluzione quantomeno per le aziende. Ha concluso i lavori Robert Fang, direttore della rappresentanza economica di Taiwan a Roma che, parlando dell’esperienza del suo Paese, larga parte dei computer portatili di tutto il mondo è prodotto nell’isola, ha posto in evidenza come il cybercrime possa avere impatto a livello mondiale sui rapporti economici e sul commercio internazionale.