Vacanze a rischio Isis: gli italiani scelgono Grecia e Portogallo. Ecco dove non andare
“L’area del Manchester Arena continua ad essere isolata. La stazione ferroviaria di Victoria Station è chiusa. Operazioni di polizia continuano in città. Il centro commerciale Arndale è stato evacuato dalle forze dell’ordine. Si raccomanda di seguire l’evoluzione della situazione sui media, incluso il canale Twitter ufficiale della polizia di Manchester @gmpolice, e di continuare ad attenersi alle indicazioni delle autorità locali….”. Le raccomandazioni sono sul sito della Farnesina, www.viaggiaresicuri.it, che allerta gli italiani in partenza per il Regno Unito anche se nessun invito esplicito a recarsi in Gran Bretagna è inserito sul sito. Tutta l’area dei Paesi che aderiscono alla Coalizione Internazionale contro l’Isis è però considerata a rischio, Italia compresa per chi viene da fuori: Francia, Gran Bretagna, Danimarca, Belgio, Paesi Bassi, Canada, Australia e Giordania ma di supporto ci sono anche paesi come Albania, Bulgaria, Repubblica Ceca, Germania. A rischio, però, sono anche le vacanze in Russia, tra gli obiettivi più sensibili dell’Isis.
Tra le città considerate più insicure c’è invece, sicuramente, Istanbul, oltre a Londra, Parigi e Mosca. Tra i paesi meno sicuri, non solo per terrorismo, c’è sicuramente l’Egitto, ma anche Bali e l’Indonesia (a causa delle eruzioni dei vulcani, però), la Malesia, dove la la costa orientale del Sabah, nel Borneo, continua ad essere teatro di gravi episodi di violenza a danni di turisti, con possibili rapimenti, la Tunisia, considerata ad alto rischio dopo il grave attacco terroristico presso il complesso del Bardo a Tunisi, nel 2015, e il successivo a una struttura alberghiera di Port El Kantaoui nei pressi di Sousse.
Le mete più richieste, dagli italiani, per l’estate 2017, sono proprio quelle di paesi meno coinvolti nella lotta al terrorismo: Portogallo, Grecia, Croazia, Slovenia, Spagna, Svizzera, mentre in Sudamerica da evitare c’è solo il Venezuela, dove continuano a verificarsi manifestazioni e scontri a Caracas e nel resto del Paese.