Renzi gongola a braccetto con Obama: è il lui la nostra stella polare mondiale
“Barack Obama è il punto di riferimento dei democratici a livello mondiale”. Un Matteo Renzi gongolante per il colpaccio mediatico (quel diluvio di selfie sotto braccio all’ex presidente Usa che hanno fatto il giro del mondo) tira le somme del convegno Seeds & Chips, vissuto fianco a fianco con l’icona a stelle e strisce del progressismo global nel corso della due giorni milanese di Obama. In una lunga intervista al Corriere della Sera, l’ex premier gioca la carta dell’orgoglio nazionale e si compiace che “l’amico di sempre”. più volte definito uno statista, abbia scelto proprio l’Italia come prima tappa della sua ripartenza dopo la sonora sconfitta che ha portato alla Casa Bianca il “pericolosissimo” Donald Trump. “Voglio dire che dietro la decisione di Obama di venire qui oggi – spiega Renzi – c’è una grande storia milanese e una grande storia italiana, anche dal punto di vista dei temi: il cibo, la salute, i cambiamenti climatici. A parte la soddisfazione personale e la felicità di riabbracciare un amico, è una bella vittoria per Milano e per l’Italia”. Quell’Italia che l’ultima volta ha ospitato “la vera star, Michelle” e che tanto piace al 44esimo Presidente degli Stati Uniti.
Il faccia a faccia tra Renzi e Obama
Nei loro faccia a faccia, neanche a dirlo, Obama e Renzi hanno parlato a lungo dell’elezione di Emmanuel Macron all’Eliseo, portabandiera dell’europeismo senza se e senza ma, che l’ex presidente Usa guarda come a una garanzia. “La speranza è che Macron – spiega il segretario del Pd – proprio nel momento in cui sottolinea l’importanza dell’Europa valorizzi questo profilo che punta a mettere l’accento sullo sviluppo e non sull’austerity. Sono convinto che lo farà e ovviamente Paolo Gentiloni con il governo italiano saranno al suo fianco”. Uno degli aspetti-chiave del confronto di questi giorni, è stata la proposta di Obama all’ex presidente del Consiglio, di organizzare un grande evento globale nel quale il Pd sarà coinvolto in prima linea. Un’altra freccia all’arco di Renzi: “Nei prossimi mesi, oltre a fare il segretario del Pd, mi occuperò di questo: il passaggio della torcia a una nuova generazione in politica che va proprio nella direzione indicata da Obama. Siamo democratici, o democrats, perché crediamo in una certa idea del mondo globale. Quindi i cambiamenti climatici, ma anche la sostenibilità alimentare, l’identità, i diritti sociali”. Nel corso del suo intervento prima dell’incoronazione a segretario, del resto, Renzi aveva definito un “gigantesco onore” iniziare la sua esperienza da segretario accogliendo Obama a Milano come ritorno di uno statista e di un leader che avrà molto da dire per le prossime generazioni. I Democratici sono una grande comunità di donne e uomini che stanno dalla stessa parte nel mondo e mi sento dalla parte giusta della storia quando penso di stare dalla parte di Obama».