Padova choc, anziana torturata con l’elettricità: “Sono viva per miracolo”
Padova choc. Le truffe agli anziani sono odiose, ma infierire contro di loro con la tortura è inumano, da belve. Un giovane bussa alla porta, chiede aiuto a Cecilia Zanibon, 79 anni, residente in via Durer a Padova. Lei apre e poi si scatena l’inferno. Quell’essere alla porta ha provato a strangolarla e l’ha torturata con un taser, con scariche elettriche alla testa. Una storia raccapricciante che poteva finire in tragedia. la leggiamo sul Mattino di Padova, che ha anche intervistato la donna: «Sentivo la testa bruciare, quasi come se il cervello stesse scoppiando. Un dolore indescrivibile. Sono viva per miracolo».
Ecco come è andata nella cronaca dettagliata del Mattino di Padova. Que ragazzo con la faccia d’angelo e la cresta “era dell’Est”, secondo la donna. “Appena mi sono girata mi ha afferrato al collo da dietro. Voleva strangolarmi». Lei però è riuscita a ribellarsi. «Gli ho dato un calcio ma subito dopo sono caduta». «Voleva uccidermi, era una bestia. Mi colpiva alla testa con un aggeggio che produceva scariche elettriche. Il solo rumore faceva terrore».
Violenza disumana
«C’era sangue dappertutto. Ero confusa. Non sapevo cosa fare esattamente, se chiedere aiuto e a chi». Ma perché ha aperto la porta?, le chiede il cronista del Mattino di Padova. «Ho guardato attraverso lo spioncino e ho visto la faccia di un ragazzo. Mi sembrava uno di quelli che abitano al piano di sotto. Sono cinque kosovari. Ogni tanto abbiamo qualche problemino ma tutto sommato provo affetto nei loro confronti». Era convintache fosse uno di loro, uno che conosceva. «Ne ero certa, per questo ho aperto la porta di casa. Mi ha detto di essere rimasto senz’acqua. Io lo volevo aiutare. Penso che se rimanessi senz’acqua mi farebbe piacere trovare qualcuno che mi aiuta. Volevo innanzitutto controllare se c’era lo stesso problema anche in casa mia. Per questo mi ero diretta verso il bagno». Invece inizia il calvario. «Non ho fatto in tempo a girarmi che quello mi ha messo le mani addosso. Voleva soffocarmi». Ha delle ferite in testa. «Sembrano tagli ma hanno qualcosa di diverso. Probabilmente sono le abrasioni del taser».
«Penso che una cattiveria del genere non si può nemmeno immaginare. Come si può trattare in questo modo un’anziana come me? Sola, per giunta». Una signora, nella reazione e nell’eloquio, dignitoso, composto. La risposta è una sola: è possibile solo se si è perso ogni briciolo di umanità, se prevale la malvagità e la violenza fine a se stessi, visto che dalla casa della donna pare non mancasse nulla.