Manchester come al Bataclan: ecco quando il terrorismo ha ucciso a ritmo di musica
Si sta concretizzando un binomio terrificante, quello che fa sì che le rette parallele di musica e vita, divertimento e arte, e quella della morte cercata e trovata al ritmo dell’esibizione di una band dal vivo, di una famosa stella pop ammirata e seguita da folle da teenagers, nel momento dello svago in discoteca, si incontrino all’infinito nell’orrore della strage terroristica, della morte straziante che arriva a colpire quando meno ce lo si apsetterebbe. E allora non a caso, in questa assurda guerra dichiarata dall’Isis al mondo, non c’è linea di confine, non c’è trincea protettiva, non c’è rifugio che possa mettere in salvo chiunque dagli attacchi sferrati senza tregua da un esercito invisibile di miliziani invasati dall’odio e motivati dalla morte. E il binomio che negli ultimi anni ha fatto sì che divertimento in musica e strage di innocenti colpiti quando meno se lo aspettano e senza avere possibilità di scampo, si accredita nel sangue, una volta di più, in nome del terrore targato Isis e al grido di “Allah Akbar”.
Manchester come al Bataclan: quando il teorrismo uccide con la musica
E allora, come rilevato una volta di più in queste ore di dolore e rabbia per quelle 22 giovanissime vittime, la strage al concerto della cantante americana Ariana Grande a Manchester è solo l’ultimo di una lunga serie di terribili eventi accomunati dalla tragedia cercata e voluta dal terrorismo islamico pronto a recidere anche la più giovane delle vite e ad associare la morte alla musica. E dalle bombe fatte esplodere sulla spiaggia Kita Beach di Bali, all’attacco al Bataclan a Parigi, passando per la mattanza di Capodanno al Reina Club di Istanbul, e fino all’eccidio di massa realizzato all’interno del night club Pulse in Florida, sono davvero tante, troppe e agghiaccianti le tragiche coincidenze che allungano, ad ogni folle gesto stragista, la scia di sangue disseminata a macchia di leopardo, davvero ovunque. Vediano di seguiro, riuniti in un drammatico elenco gli attentati passati fino alla strage di innocenti di Manchester: ecco, come riportato tra gli altri anche in un esaustivo servizio dell’Ansa, quando e dove il terrorismo ha ucciso al ritmo di musica.
Ecco quando e dove il terrorismo ha colpito a ritmo di musica
- Tel Aviv: era il primo giugno del 2001 quando una bomba esplode e lascia che sangue, orrore e morte deflagrino a lungo sull’uscio di quella che una volta era una famosa discoteca – Delfinario – che svettava sul lungomare di Tel Aviv e dove folle di ragazzi e ragazzini si davano appuntamento per divertirsi, conoscersi, ballare pensando di vivere molto, tutto, meno che l’esperienza della morte e della disperazione. In quel caso il bollettino della strage parlò di 21 morti, tra cui un 14enne, mentre i feriti superarono il centinaio.
- Bali: era il 12 ottobre del 2002 quando sulla spiaggia di Kuta Beach, il boato di due bombe piazzate una al Paddy’s Irish Pub e l’altra in un furgone all’esterno della discoteca Sari Club, semina panico e morte: in quel caso il duplice attacco esplosivo uccise 202 persone, in gran parte turisti occidentali.
- E siamo a Mosca: è il 15 luglio del 2003 quando due donne kamikaze imbottite di tritolo si fanno saltare in aria durante un concerto rock. In quel caso i morti uccisi mentre la musica ancora riecheggiava nell’aria furono 15.
- Arriviamo, così, al terribile 13 novembre 2015 a Parigi: quando nella mattanza scatenata nel teatro in prestito alla musica della capitala francese lascia al suolo 90 persone, barbaramente uccise da un commando kamikaze nella sala concerti dell’11/o arrondissement. Quella sera il “tutto esaurito” aveva fatto ben sperare i componenti del gruppo americano Eagles of death metal: nenache la mente più perversa avrebbe mai potuto immaginare che 3 terroristi islamici al di Allah è grande potessero aprire il fuoco all’impazzata, colpendo nel mucchio in sala a olpi di kalashnikov. Come tristemente noto, tra le vittime di quella terribile notte di terrore e morte ci fu anche la nostra Valeria Solesin.
- A Orlando, la notte tra l’11 e il 12 giugno 2016, invece: Omar Mateen, sedicente «soldato islamico» arruolatosi idealmente nell’esercito di tagliagola e terroristi reclutati dal Califfo al Baghdadi, spara all’impazzata all’interno del club gay il Pulse a Orlando in Florida. I morti, quella notte, saranno 49: vittime immolate su quella che la storia ha fin qui riconosciuto come la «peggiore sparatoria di massa degli Stati Uniti.»
- E l’ultimo appuntamento fino alla tragedia di Manchester era allora quello di Istanbul: quando nella notte tra il 31 dicembbre 2016 e il 1 gennaio 2017, la festa per il nuovo anno in Turchia si trasforma in un campo minato disseminato di terrore e morte. Un terrorista uzbeko armato fino ai denti fa irruzione nell’esclusivo nightclub sul Bosforo, il Reina Club, e quando è appena scoccata la mezzanottedà il via alla strage. I morti sono almeno 39 morti ed i feriti una settantina, soprattutto stranieri.