Legge elettorale, Matteoli: «Perché Renzi improvvisamente ha tanta fretta?»
«Da giorni si assiste a un balletto surreale sulla data del voto anticipato, divenuto all’improvviso e senza valide se non opportunistiche spiegazioni, la panacea di tutti mali d’Italia», spiega il senatore di Forza Italia, Altero Matteoli, che resta perplesso di fronte ai continui giochini tattici dei partiti e dei leader: «C’è chi vorrebbe celebrare le elezioni politiche il 17 settembre, chi il 24. Altri il 15 ottobre o il 22 – aggiunge Matteoli – . Dopo aver imposto per tre mesi il fermo dell’attività parlamentare sulla legge elettorale perché stava di nuovo scalando il Pd, ora Renzi ha fretta e sostiene che bisogna approvarla entro luglio con l’esplicita minaccia che diversamente ci sarà un decreto legge che lascerà immodificate le attuali soglie per accedere a Camera e Senato». Per Matteoli “altri leader sembrerebbero (il condizionale è d’obbligo) pronti a cedere alla pretesa di Renzi (‘sì a una legge elettorale condivisa purché mi diate il voto a settembre’). Vorrei sommessamente ricordare a tutti che la Costituzione prevede che il Parlamento può essere sciolto dal presidente della Repubblica, sentiti i presidenti di Camera e Senato, i quali ovviamente valuteranno qual è la migliore opzione nell’interesse generale del Paese». L’esponente di Forza Italia, più volte ministro nei governi di centrodestra, ha un’idea molto precisa su cosa bisognerebbe fare: «A me non pare che anticipare il voto di cinque mesi sia una panacea per l’Italia, forse lo sarebbe per il Pd che non si caricherebbe, prima del voto a scadenza naturale, l’onere e il dovere di proporre all’attuale Parlamento la legge di Stabilità. Auspico che Forza Italia e il centrodestra non vogliano togliere a Renzi le castagne dal fuoco», conclude il senatore azzurro.