Imu, l’Europa vuole che torni l’odiata tassa sulla casa. Il governo per ora resiste
Bruxelles approva la manovrina del governo Gentiloni e quindi “in questa fase – per la commissione Ue – nessun passo ulteriore è giudicato necessario per rispettare la regola del debito”. Ma in autunno i conti pubblici del nostro Paese torneranno nel mirino e in particolare l’Europa preme sull’Italia affinché nel 2018 inserisca di nuovo l’odiata Imu sulla prima casa almeno per i redditi più alti.
L’anno prossimo, afferma la Commissione Ue, l’Italia dovrà fare uno “sforzo di bilancio sostanzioso”, e le politiche dovranno sia “rafforzare la ripresa” che assicurare la sostenibilità dei conti”: per questo chiede di “spostare il carico fiscale dai fattori produttivi a tasse meno dannose per la crescita, reintrodurre la tassa sulla prima casa per i redditi elevati, riformare il catasto”.
Per il momento il ministro dell’Economia, Piercarlo Padoan, rilascia dichiarazioni tranquillizzanti, osservando che le proposte della Commissioni sono solo suggerimenti. Il ministro spiega inoltre che dalle raccomandazioni della Commissione europea per l’Italia e gli altri paesi “mi sembra che emerga un quadro positivo”. “Le riforme si continuano a fare – aggiunge – Bisogna implementarle e bisogna farne di altre. Siamo assolutamente d’accordo: la crescita ancora non ci soddisfa ma migliora. Poi, soprattutto, bisogna tenere la politica di bilancio in una strada stretta tra consolidamento e sostegno alla crescita”. Già, ma per quanto riguarda l’Imu? per ora il ministro si limita a dire che il ritorno dell’Imu non è una buona idea. La penserà così anche in autunno?