Il G7, l’invasione di clandestini deve finire: tornino in sicurezza, ma tornino

27 Mag 2017 19:54 - di

I leader del G7 “riaffermano il diritto sovrano degli Stati, individualmente e collettivamente, a controllare i loro confini e a stabilire politiche nel loro interesse
nazionale e per la sicurezza nazionale”. E’ quanto si legge nel comunicato finale del vertice di Taormina. Nel paragrafo sulle migrazione, intitolato Human mobility, si legge che “il movimento in corso su larga scala di migranti e rifugiati è una tendenza globale che, date le sue implicazioni per la sicurezza ed i diritti umani, richiede sforzi coordinati a livello nazionale ed internazionale. Riconosciamo che la gestione e il controllo di flussi di migranti, mentre si tiene conto della distinzione tra rifugiati e migranti, richiede un approccio di emergenza e allo stesso tempo di lungo periodo”. I leader del G7 riuniti a Taormina “riconoscono anche la necessità di sostenere i rifugiati il più possibile vicini ai loro Paesi di origine e di metterli in grado di tornare in sicurezza e di aiutarli a ricostruire le loro comunità in patria“. I capi di Stato e di governo, affermando di “sostenere i diritti umani di tutti i migranti e rifugiati”, concordano poi di “stabilire partnership per aiutare i Paesi a creare le condizioni nei loro stessi confini per affrontare i fattori alla base delle migrazioni, perché questa è la migliore soluzione di lungo termine per queste sfide”. Riconoscono poi che gli Stati condividono “la responsabilità nella gestione dei flussi, nella protezione dei rifugiati e dei migranti, nella salvaguardia dei più deboli, come le donne a rischio, gli adolescenti, i bambini ed i minori non accompagnati”. Secondo i leader del G7, “questi sono strumenti essenziali per ridurre la migrazione irregolare o illegale e per combattere il traffico di migranti e il loro sfruttamento, e tutte le forme di schiavitù. In questo modo, salvaguarderemo il valore degli aspetti positivi di una migrazione sicura, ordinata e regolare, dal momento che flussi gestiti in modo appropriato possono portare benefici politici ed economici ai Paesi di origine e di destinazione come ai migranti ed ai rifugiati”.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *