Fini, la rabbia degli ex. Storace deborda. Gasparri: ha distrutto la destra

30 Mag 2017 14:44 - di Redazione

Dopo la novità giudiziaria che ha investito Gianfranco Fini sono com’era inevitabile numerose le reazioni di chi ha lavorato per anni al suo fianco e ora oscilla tra delusione e rabbia. Tra tutte spicca per virulenza quella di Francesco Storace, già fedelissimo di Gianfranco Fini, che gli consiglia addirittura di spararsi.

Parla di “condanna morale” – visto che allo stato l’ex leader di An è solo indagato e per lui vale come per tutti la presunzione di innocenza – Maurizio Gasparri, intervistato dal Giornale, il quotidiano che più si è speso nella denuncia dell’affaire Montecarlo. 

Gasparri spiega così i comportamenti di Fini: “Credo che abbia messo il suo ruolo al servizio delle ambizioni personali, del servilismo al politicamente corretto, alle posizioni dominanti del centrosinistra. Così ha sposato le sue tesi, dall’immigrazione alla fecondazione artificiale, facendosi eleggere eroe del fronte avverso. Quanto alla vicenda giudiziaria, nessuno di noi conosceva questi risvolti, i rapporti con la famiglia Tulliani, eccetera. Solo ora il quadro si arricchisce di nuove motivazioni dei suoi atti e possiamo capire quanto abbiano pesato frequentazioni diverse”. Gasparri imputa a Fini  “le colpe politiche”, il fatto “di aver distrutto la reputazione della destra, di aver abbandonato le sue battaglie, di aver sabotato la coalizione di centrodestra, faticosamente costruita attorno a Silvio Berlusconi”.

Per Fabio Rampelli la vicenda che colpisce Fini “lascia comunque senza fiato, a prescindere dalle repsonsabilità penali su cui stanno lavorando i magistrati. Su una cosa però non ho dubbi: Fini deve restituire il mancato incasso della vendita della casa di Montecarlo ad Alelanza nazionale”. 

“Non sapevamo niente della proprietà ereditata dal partito all’estero e cioè della casa di Montecarlo”, aggiunge Altero Matteoli, anche lui da anni critico sulle posizioni assunte da Fini a partire dal 2010. 

Il quotidiano Il Tempo riporta invece parte degli interrogatori di politici vicini a Fini, tutti ascoltati nell’ambito dell’inchiesta che coinvolge Francesco Corallo e la famiglia Tulliani. Francesco Proietti Cosimi accusa Elisabetta Tulliani di avere isolato Fini da quello che era il suo mondo e sulla casa di Montecarlo sottolinea che “in An era chiaro che la casa dovesse essere venduta perché era una passività, non rendeva niente, non ci si poteva fare neppure la sede del partito”. Adolfo Urso, che non vuole fare come Andrea Ronchi dichiarazioni politiche per non partecipare al “plotone d’esecuzione”, nel suo interrogatorio del 20 aprile ha dichiarato che dopo avere ricevuto informazioni sulla famiglia di Francesco Corallo, nel 2004, aveva sospeso ogni rapporto con lui e con Amedeo Laboccetta

È chiaro che la vicenda giudiziaria, ancora non chiusa, si intreccia con la vicenda politica dell’ex leader della destra, il quale dopo lo strappo con Silvio Berlusconi ha più volte cercato di occupare ancora uno spazio politico. Un sogno naufragato sugli scogli dell’inchiesta per evasione e riciclaggio  sul “re delle slot”. 

 

 

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