Festa della mamma, perfida domanda: a chi farà il regalo il figlio di Vendola?
La festa della mamma? E’ molto bella, ma ha gli anni contati. E sì perché il mainstream ideologico europeo (di cui sono occhiuti custodi tanti burocrati italiani) non prevede più, ormai, né la figura del papà né quella della mamma, ma le generiche e asettiche denominazioni di “genitore A” e di “genitore B”. Quindi è plausibile prevedere che tra qualche anno la lega Lgbt comincerà a protestare contro questa tenerissima festa , gabellandola come discriminatoria nei confronti delle coppie omosex che hanno ottenuto la stepchild adoption, da parte, non della legge, ma di certa magistratura “creativa” italiana.
Parliamo ovviamente delle “famiglie” con due padri, perché, per quelle con due madri, il problema ovviamente non si pone (anzi, sarebbe pure, se vogliamo, una festa doppia). Ma, per solidarietà, le due madri dovranno comunque abbozzare davanti alle richieste dei due, frustrati padri.
Certo è che, per Nichi Vendola e per tutti coloro che si trovano nella sua condizione, l’abolizione della festa della mamma rappresenta l’uscita da un bell’imbarazzo. A chi infatti potrà mai fare il regalo il figlio quando, tra qualche anno, vedrà i suoi amichetti preparare un pensierino per la propria madre?
La nostra è una provocazione? E sia, ma, in questi tempi di valori capovolti e di ideologismi scatenati, c’è da aspettarsi di tutto…