D’Alema al veleno: «Renzi dei valori di sinistra ha solo lo stalinismo» (video)
Nel corso della puntata di “DiMartedì” su La7 è intervenuto un Massimo D’Alema, che interrogato sulle primarie del Pd ha prima dato atto alla grande prova democratica data dal popolo di sinistra e dei volontari ma poi ha menato randellate un po’a tutti, ma a Renzi in particolare: ecco i principali passaggi di quanto ha detto.
Sulle recenti primarie del PD ha affermato: “Intanto molte persone hanno partecipato, anche se meno che in passato, 80 mila volontari hanno lavorato e di fronte a un evento democratico di questa portata, un democratico come me non può che esprimere apprezzamento. L’altra volta votarono per #Renzi circa 1,8 milioni di persone, adesso circa 1,2 milioni, quindi un terzo se lo è perso per strada. Adesso il Pd si trova con un leader indebolito rispetto alla sua forza iniziale e alle speranze suscitate: una parte del suo popolo non lo segue più. E con un leader indebolito del principale partito del centrosinistra il rischio è che i veri vincitori delle primarie siano i 5 Stelle». Quando alle Primarie partecipavano 3 milioni di persone Renzi aveva il 25%, adesso partecipano meno di 2 milioni, non vorrei fare delle proporzioni…” E poi, in cauda venenum: «Dei valori di sinistra a Renzi è rimasto solo lo stalinismo, con la mania di dare di dare del “traditore” a chi lo abbandona»…
Ancora veleno, un veleno dettato dai numeri: “C’è stato un crollo di partecipazione nelle regioni di tradizionale voto della sinistra e invece un aumento in certe aree del Mezzogiorno, specie dove c’erano i notabili legati a Renzi particolarmente potenti: si pensi che a Salerno lo stesso numero di persone che a Napoli”. Ancora bocciatura a tutto campo, economiam scuola, riforme: “Renzi ha già governato il Paese per un periodo piuttosto lungo e ha impiegato 8 mesi a fare una legge costituzionale sbagliata che è stata spazzata via dai cittadini, ha impiegato 5 mesi a fare una legge elettorale imposta con tre voti di fiducia che è stata cancellata dalla Corte Costituzionale, poi la riforma della scuola gliel’hanno bocciata gli insegnanti e il Jobs Act ha prodotto talmente tanto precariato che hanno dovuto cambiarlo loro stessi. L’esperienza di Governo di Renzi è stata non positiva. E questo spiega la perdita di voti alle primarie, è la democrazia”.