Corea del Nord: Ciccio Kim accusa la Cia di aver provato ad assassinarlo

5 Mag 2017 17:27 - di Redazione

E così adesso la Corea del Nord accusa gli spioni della Cia di aver complottato per assassinare il giovane (Ciccio) Kim Jong-un. I tempi cambiano. E non c’è più la Cia di una volta, verrebbe da sospirare. Perchè, se si va a vedere come operava la Cia un tempo, alla Corea del Nord non sarebbe rimasto altro da fare che diffondere un comunicato sull’avvenuto decesso del suo leader. Ma tant’è. Neppure con il paffuto Ciccio Kim gli americani riescono a riscattare una sequela di insuccessi. Passando dal faceto al serio registriamo che nel comunicato diffuso dall’agenzia di stampa ufficiale Kcna, Pyongyang afferma che Cia e e servizi della Corea del Sud hanno preparato “una cospirazione” che prevedeva l’uso di sostanze “biochimiche” per assassinare il leader nordcoreano. Addirittura una nube biochimica. Carica di veleni, riteniamo.  Secondo quanto si legge nel comunicato del ministero della Sicurezza statale nordcoreano, un “gruppo terroristico” sostenuto dalla Cia e dai colleghi sudcoreani avrebbe cercato di entrare nel paese per compiere un attacco contro il leader supremo durante le grandi celebrazioni che si sono tenute lo scorso 16 aprile a Pyongyang per i 105 anni di Kim Il Sung, nonno del ciccione attuale e fondatore della Repubblica Democratica Popolare di Corea. Per la Cia, spiega perciò nel dispaccio per la stampa il ministero della Sicurezza nordcoreano , “l’assassinio con l’uso di sostanze biochimiche, comprese quelle radioattive o nano-sostanze avvelenate, sono il metodo migliore perché non richiedono l’avvicinamento al bersaglio e i risultati mortali compaiono dopo sei o dodici mesi”. Il ministero afferma inoltre che un coreano, identificato solo il cognome ‘Kim‘, era stato “corrotto e pagato” dai servizi di intelligence per mettere in atto il “malvagio complotto”. Ma, appunto: non c’è più la Cia di una volta. Così Ciccio Kim s’è salvato. E potrà continuare a giocare alla guerra.

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