Clandestino arrestato per stupro e rapina: era nella tendopoli della stazione Tiburtina
Sapendo di essere accusato di violenza sessuale e di rapina, un cittadino della Guinea Bissau aveva fatto perdere le sue tracce e si era rifugiato tra i circa 100 immigrati che, usando 60 tende di fortuna, abitavano l’area di parcheggio dell’ingresso secondario della Stazione Tiburtina. L atendopoli che i centro sociali continuamente ripristinano e le forze dell’ordine regolarmente tentato di sgomberare. È lì che è stato fermato questa mattina durante le operazioni di controllo e bonifica che la polizia di Stato ha eseguito tra le vie Altiero Spinelli e Gerardo Chiaramonte. A suo carico, proprio alcuni giorni fa, la magistratura capitolina aveva emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere grazie alla quale il ricercato, al termine degli accertamenti sull’identità, verrà condotto a Regina Coeli. Complessivamente, nell’area di parcheggio autobus in disuso, sono 98 le persone identificate, per la metà provenienti dall’Eritrea, mentre gli altri arrivano da Egitto, Senegal, Gambia, Marocco, Afghanistan, Guinea Bissau, Siria, Somalia, Sudan e Algeria. Gli extracomunitari sono stati condotti presso il centro di identificazione di via Patini: 22 hanno lasciato subito la struttura, in quanto risultati già richiedenti asilo politico. Sono tutt’ora in corso le verifiche delle singole posizioni dei restanti 76. Nell’area controllata sono state rimosse circa 60 tende, che fungevano da ricovero di fortuna per gli immigrati. Le operazioni sono state coadiuvate dal Dipartimento Politiche Sociali, Sussidiarietà e della Salute – Direzione Accoglienza e Inclusione – U.O. Sistemi di Accoglienza di Roma Capitale e dal personale dell’Ama S.p.A.