Caso Ong, «Legnini continua a intimidire Zuccaro. Sia più sobrio»
Continua a far discutere il caso del procuratore di Catania, Carmelo Zuccaro, che a proposito dei continui sbarchi di migranti ha parlato di possibili legami tra alcune Ong e i trafficanti di uomini. E lo scontro sembra tutt’altro che prossimo a rientrare.
Legnini torna sul caso Zuccaro
Il vicepresidente del Csm, Giovanni Legnini, è tornato a parlare della possibilità che l’organismo di autogoverno della magistratura apra una pratica nei confronti del procuratore, sostenendo che «se noi decideremo di aprire una pratica, eventualmente convocando il procuratore Zuccaro, questo non significa affatto che abbiamo già emesso un giudizio: sarà nel caso – ha precisato – una valutazione preliminare finalizzata ad acquisire informazioni, ad avere un quadro della situazione e poi decidere cosa fare». «Per fatti disciplinarmente previsti e sanzionati, l’iniziativa non spetta al Csm, ma al procuratore generale della Cassazione e al ministro della Giustizia», ha quindi proseguito Legnini, aggiungendo che «qualcuno ha detto addirittura che io avrei formulato delle intimidazioni per aver ricordato che l’azione disciplinare non spetta a noi, ma ad altri».
Gasparri: «Da Legnini uscite con valore intimidatorio»
L’intervento di Legnini, però, non solo non ha convinto, ma ha spinto il senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri, a confermare la sua idea che «le continue uscite pubbliche del vicepresidente del Csm Legnini sulla vicenda delle Ong e sulle giuste indagini promosse dal procuratore di Catania Zuccaro hanno un valore intimidatorio». «Lo ribadisco: si vuole paralizzare l’azione di una Procura che ha avuto il coraggio di indagare su un capitolo sconcertante di scafismo di Stato che le istituzioni italiane stanno alimentando», ha ribadito Gasparri, sottolineando che nelle pieghe dell’attuale sistema vengono favoriti solo i trafficanti e coloro che dell’accoglienza hanno fatto un business. Per Gasparri, quindi, anche da parte del vicepresidente del Csm «serve un atteggiamento più sobrio».
Per Salvini dietro alcune Ong ci sono «gli schiavisti del Duemila»
E se il ministro Angelino Alfano, che nei giorni scorsi si era schierato al fianco di Zuccaro in controtendenza nel governo, ora si limita a dire che «il Csm farà la sua valutazione», Matteo Salvini è arrivato a dire che «chi intende toccare Zuccaro dovrà fare i conti prima con me e poi con migliaia di italiani». «Il procuratore di Catania, uomo coraggioso, ha sollevato una questione troppo importante. A lui faccio i migliori auguri, e ha il sostegno mio e di migliaia di persone», ha detto il leader della Lega, dopo aver passato una notte nel Cara di Mineo, che ospita oltre 3.300 migranti: un «vero e proprio mercato a cielo aperto e senza regole dove puoi acquistare di tutto», lo ha definito Salvini. Quanto alle Ong, poi, Salvini ha chiarito che «ci aspettiamo i primi arresti e i primi sequestri di imbarcazioni». «C’è qualcuno che non fa volontariato, ma fa soldi sulla pelle di questi disgraziati. Sono i nuovi schiavisti del Duemila», ha concluso Salvini, invitando a distinguere tra questi soggetti e i «tanti volontari per bene», sulla cui esistenza non ci sono comunque dubbi.