Boldrini (senza vergogna) riceve i rom alla Camera: “Non siete un problema”
Accoglienza da capi di Stato per i rom a Montecitorio. A deciderlo Laura Boldrini, in occasione dell’anniversario della giornata in cui si celebra la Resistenza dei rom. «È interesse nazionale affrontare e risolvere la questione dell’integrazione dei Rom e dei Sinti». Così la presidente della Camera, al termine dell’incontro con una delegazione della comunità Rom e Sinti, guidata dall’attrice e attivista Dijana Pavlovic, vicepresidente della Federazione Rom e sinti Insieme. «Purtroppo – prosegue Boldrini – in Italia c’è grande ignoranza sulla storia di questa minoranza che è nel nostro Paese da oltre settecento anni. Anche l’idea dei campi dove si pensa debbano stare per scelta loro è tutta italiana, visto che non esiste nel resto d’Europa. In Andalusia e in Camargue vivono perfettamente integrati e addirittura la loro presenza è significativa di una cultura di quei territori, rappresenta un’attrattiva». «Molti pensano che chissà quanti sono, e invece sono al massimo 180mila, per metà italiani. Chi può pensare che 180mila persone possano essere un problema per un Paese così vasto come l’Italia? Purtroppo – conclude – c’è chi crea questo problema ad hoc, pensando che sia un tema scottante, quando invece diventa tale solo se non lo si gestisce, emarginando e ostacolando la piena integrazione».
La Lega: “Per Boldrini i rom vengono prima degli italiani”
Immediata la replica della Lega. «Interesse nazionale è sostenere e aiutare i circa 7 milioni di italiani che vivono in condizioni di povertà estrema». Lo dice la vice presidente del gruppo Lega Nord alla Camera, Barbara Saltamartini. «Invece della solita conferenza stampa organizzata, la Boldrini potrebbe partecipare a un incontro pubblico con tutti quei romani che vivono nei pressi di accampamenti abusivi di rom e sinti obbligati ad assistere inermi a criminalità, illegalità e degrado dove i bambini sono ridotti all’accattonaggio e non mandati a scuola in barba alle centinaia di migliaia di euro pubblici stanziati per la loro educazione. Il presidente della Camera esca dal guscio dorato di Montecitorio, si svesta del suo consueto e stucchevole buonismo, apra finalmente gli occhi e capisca che integrare l’integrabile è tutto tranne che interesse nazionale», conclude Saltamartini.