Blue Whale e gli altri giochi estremi: la moda dell’orrore corre sul web
Hanno nomi apparentemente innocui, ma non sono affatto giochi innocenti. Anzi non sono giochi, ma sfide dannose per se stessi e per gli altri. Basta però uno smartphone a riprendere l’impresa, un tam tam su whatsapp e la nuova moda dell’orrore prende a circolare e a mietere vittime.
Del Blue Whale, la Balena Blu, si è detto e scritto anche troppo, sfidando in questo caso il desiderio di emulazione di adolescenti fragili presi nella rete di una fantomatica neo-setta che invita ad atti autolesionistici fino al suicidio. Fantomatica è l’aggettivo giusto: non si sa chi c’è dietro e soprattutto se dietro c’è veramente qualcuno. C’è chi parla di bufala colossale e chi insegue il sensazionalismo mentre nelle scuole e nelle famiglie la vigilanza è altissima. Basta un graffio su un braccio e lo spettro del Blue Whale si materializza. Nessuno se la sente di minimizzare e le manie di protagonismo si intrecciano all’allarme, vero o falso che sia, soprattutto dopo un servizio della trasmissione Le Iene sul fenomeno della Balena Blu. Ai casi già segnalati e di cui abbiamo dato notizia sul Secolo si aggiunge quello di tre ragazzine nel Comasco – tra i 12 e i 13 anni – con tagli alle labbra e alle braccia. In questo caso è stata una docente – come riporta Il Giorno – ad accorgersi del problema e ad avvisare le famiglie. Erano finite nel vortice del gioco autolesionista? Lo si suppone, ma non è per nulla certo.
A tenere alta l’attenzione sul fenomeno anche un messaggio bufala che circola su whatsapp: “ATTENZIONE Il blue while (grafia errata) sta girando anche su WhatsApp non è uno scherzo , se vi contatta e vi esce una chat con scritto “blue while” (ancora grafia errata) non rispondete perché basta una sola parola e ti minacceranno e assilleranno fin quando non starete al gioco e vi blocca scheda e cellulare ma se non risponderete vi lascerà in pace …passate parola!!”. Siamo ai confini della burla, all’allarme percepito più che reale.
Ma i giochi estremi diffusi tramite passaparola sulla rete o con video virali esistono eccome. Se ne parla meno del Blue Whale ma il knockout game, che consiste nel colpire con un pugno ignari passanti, è sempre in voga. Bravate violente che si susseguono. L’ultimo arresto per il knockout game è di ieri: tre albanesi sono finiti in manette a Sacile, in provincia di Pordenone. Si erano “divertiti” lo scorso febbraio a pestare altri ragazzi che uscivano da una discoteca.
Viene alla Spagna invece il Balconing: l’ardito salto da un balcone all’altro, o direttamente dal balcone in piscina, praticato quando si è ubriachi o sotto l’effetto di stupefacenti. Una follia di cui si è scritto molto nel biennio 2012-2014 finché evidentemente non ha fatto più notizia.
Più recente invece il daredevil selfie, la moda del selfie temerario sui binari pochi istanti prima dell’arrivo del treno. Un gesto che nel marzo scorso è costato la vita a un tredicenne di Petrizzi (Catanzaro). Non meno dannoso infine il binge drinking, che consiste nel bere almeno cinque alcolici in meno di due ore e senza mangiare nulla. Diffusissimo tra giovani e giovanissimi.
Vigilare sul Blue Whale va benissimo, allora. Così come sugli altri comportamenti insensati diffusi tramite internet tra i ragazzini, purché non si dimentichi di vigilare anche sul vuoto che li circonda.