Ama i selfie, difende gay e immigrati: è Bassetti, nuovo capo dei Vescovi

24 Mag 2017 14:42 - di Guido Liberati

Non disdegna i selfie ed è favorevole al riconoscimento delle coppie gay, il nuovo presidente della Cei, Gualtiero Bassetti. La svolta al vertice dei Vescovi italiani è stata fortemente voluta da Papa Francesco, che ha voluto dare un segno di discontinuità. Il presidente uscente, il cardinale Angelo Bagnasco, lascia l’incarico esattamente dieci anni dopo la nomina di Benedetto XVI. Non è un mistero che tra lui e Bergoglio non ci fosse mai stata grande sintonia.  Bassetti era il primo nome nella terna proposta al Papa dai vescovi italiani. Un atto formale, visto che la preferenza del papa argentino era già chiara da tempo.

Bassetti prende il posto di Bagnasco

Il cardinale Bassetti viene definito dai media ecclesistici “pastore molto sensibile alle problematiche sociali” in particolare al mondo del lavoro e al ceto meno abbiente. È stato chiamato da papa Francesco a far parte del collegio cardinalizio durante il Concistoro del 22 febbraio 2014. Il presule 75enne, ricorda la diocesi di Perugia nel tratteggiare il suo profilo, «richiama costantemente i cristiani ai loro doveri verso i fratelli che vivono difficili situazioni di povertà umana e materiale, oltre a non far mancare la sua attenzione a quanti sono “distanti” dalla Chiesa». Un perifrasi per indicare gli immigrati e le coppie omosessuali, su cui il porporato umbro si è espresso favorevolmente in più occasioni.

Il cardinale Bassetti all’incontro con alcuni immigrati

 

Nel 2015 il viaggio di Bassetti a Lampedusa

Simboliche alcune scelte del cardinale umbro sulla falsariga di quelle di Bergoglio. Come è accaduto nel settembre 2015, allorché il presule umbro si è recato a Lampedusa, sull’esempio di Papa Francesco.

Bassetti a La Nazione: “Il Family Day del 2007 fu un errore”

Per capire la visione di Bassetti, l’intervista al quotidiano La Nazione, è illuminante. Non esitò a definire il Family Day del 2007 “un errore”. Il family day del 2007, supportato dalla Cei, fu un errore? «Forse è vero, ci ho pensato anch’io, facendo un confronto con ciò che viene proposto oggi verrebbe quasi da dire: benedetti i dico! Però bisognerebbe vedere dove si sarebbe arrivati, oggi, se fossero stati approvati allora».

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