A Roma è allarme: 500 camper di rom parcheggiati in città. La rabbia della gente
«Dopo il rogo che ha ucciso le tre giovani rom si torna a parlare del fenomeno di camper e roulotte parcheggiate un po’ ovunque sul territorio romano. Già nel 2015, anche sulla scorta dell’omicidio di Carlo Macro ucciso dall’abitante di una roulotte parcheggiata al Gianicolo, avevamo denunciato alla procura della repubblica di Roma la presenza diffusa di questi mezzi visibili adibite a case nei parcheggi o lungo le strade della Capitale. A distanza di tre anni da quella tragedia, purtroppo, poco è cambiato a testimonianza dell’assoluta negligenza delle amministrazioni Marino e Raggi sul decoro, e del palese fallimento sulle tematiche dell’emergenza abitativa. Mentre prima il fenomeno era quasi esclusivamente riservato solo a cittadini stranieri, rom o senza fissa dimora abituali ora il fenomeno si è allargato anche a italiani che, oppressi dai debiti, hanno perso tutto». È quanto dichiara Fabrizio Santori, consigliere regionale del Lazio di Fratelli d’Italia membro della commissione Sicurezza. «Non poter più provvedere al sostentamento proprio e della famiglia è un duro colpo alla dignità dell’individuo che genera atteggiamenti anche sopra le righe. È un allarme sociale che non deve essere sottovalutato. Quotidianamente ci giungono segnalazioni da parte dei cittadini che fotografano roulotte, camper o automobili diventate case a tutti gli effetti, a volte dando vita addirittura a intere aree di campeggio. Ad una prima stima si tratterebbe di circa 500 camper dislocati in tutta Roma».
La denuncia: i rom cambiano spesso area di sosta
E poi ancora: «Abbiamo segnalato questa situazione anche alla polizia locale di Roma Capitale ma il fenomeno è vasto e i mezzi spesso cambiano area di sosta di giorno in giorno, di mese in mese, come in un grande gioco dell’oca. L’unica certezza è che praticamente in ogni municipio di Roma è possibile notare la presenza di queste “case ambulanti” in cui abitano intere famiglie, se non generazioni, di nomadi o disperati, tra degrado e sopraffazione. Per lo più sono persone che vivono di espedienti, in condizioni igienico-sanitarie precarie, spesso anche usando fiamme libere, bombole del gas e mezzi di fortuna per cucinare, mettendo così a rischio la loro incolumità e quella dei cittadini». Addirittura, dice ancora Santori «si è arrivati al paradosso di alcuni cittadini delle case dell’Ater che in Municipio XIII, su via Paolo Emilio Sfrontati, incrocio Via Casali di Torrevecchia, pare abbiano pagato di tasca loro lo sgombero di un camper abbandonato da un senzatetto per paura che venisse occupato nuovamente. Una situazione del genere corre il rischio di innescare una escalation di degrado generalizzata – conclude Santori – dove vengono calpestate tutte le regole della convivenza e del decoro. L’amministrazione Raggi ha il dovere di sanare questa emergenza e riportare decenza sul territorio capitolino, scongiurando nuove tragedie di cui altrimenti si renderebbe corresponsabile».