Del Rio va in soccorso della Boschi: «Ho chiesto io aiuto per Banca Etruria»
Ecco svelato il mistero dell’ “altro esponente del governo che nel gennaio del 2015 “si prodigò” per Banca Etruria. È lui stesso a rivelarlo. “Sono Graziano Delrio. Le volevo dire che sono io l’autore della telefonata alla Popolare dell’Emilia Romagna”. E’ il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Graziano Delrio, che parla per rivendicare, in’intervista telefonica a ‘La Stampa’ il suo interesse per la vicenda Banca Etruria, quando a cavallo tra il 2014 e il 2015 era Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio. Insomma, non solo Maria Elena ha fatto pressing sulla Banda del papà. “Non ho nulla da nascondere – rivendica Del Rio – Mi sono occupato di Banca Etruria come mi sono occupato di Ilva, di Alitalia e tante altre crisi che rischiavano di avere impatti occupazionali, industriali o, come nel caso di Etruria, per i risparmiatori”. “Sono certamente uno di quelli che aveva sul tavolo tutte le crisi aziendali. Il mio ruolo all’epoca, come sottosegretario alla presidenza del Consiglio, era quello di accompagnare i ministri competenti nella gestione di queste crisi. In questa veste, ho chiamato Caselli – spiega Delrio in riferimento alla telefonata all’allora presidente della Bper – e ho chiesto informazioni sulle intenzioni di Bper per Etruria. La risposta fu che era stata esaminata ma Bper aveva deciso di non andare avanti”. “Nessuna pressione ma una semplice richiesta di informazioni”, è la sottigliezza che avanza Delrio. “Ricordo tra l’altro che il governo in quei giorni stava preparando il decreto sulle popolari”, aggiunge sottolineando ancora di essersi occupato del problema “con i ministri competenti e la Boschi non era tra i ministri competenti”. “Per quanto mi riguarda, non mi vergogno di essermi occupato di questa vicenda – dice il ministro – come non mi vergogno di essermi occupato di tutte le altre crisi che ho esaminato in quel periodo”.
Ricordiamo che quotidiano La Stampa aveva riferito di «un altro esponente del governo» che a gennaio 2015, nelle settimane precedenti al commissariamento della Popolare aretina, chiese alla Bper di valutare un intervento. Tentativo per altro già fatto nella primavera 2014 dagli ex vertici dell’istituto toscano Francesco Rosi, Alfredo Berni e Boschi senior: Modena rispose picche e il trio bussò alla porta della Bpm che però venne lasciata chiusa dai milanesi dopo aver sentito Bankitalia. Ricordiamo che il presunto incontro fra Maria Elena Boschi e Federico Ghizzoni per salvare l’Etruria, raccontato nel libro di Ferruccio de Bortoli (e non smentito da Unicredit nè da Ghizzoni) segna un grave per il conflitto di interesse fra il ruolo al tempo di ministro e quello di figlia del vicepresidente dell’istituto da salvare. Ma, come si legge, le pressioni più o meno debite o “dovute” non sono una novità per i renziani doc.
Carcere per il Signor Boschi!!!la legge è uguale per tutti
Non capisco niente di banche ora che faccio???