Terrorismo, a Bari caccia a un 25enne afghano. A Roma rafforzata la sicurezza
Partecipando alla consegna del Premio della Legalità nella sede della Regione Lazio, il prefetto di Roma Paola Basilone, dopo gli attentati a San Pietroburgo prova a rassicurare i presenti in sala e i romani tutti e annuncia: «Per ciò che riguarda i dispositivi di sicurezza antiterrorismo i livelli sono sempre molto alti. Siamo rimasti al secondo livello. Adesso lo rinforzeremo ulteriormente».
Roma, rafforzati i dispositivi di sicurezza
Del resto i terroristi jihadisti hanno dimostrato di poter contare su un dispiego di mezzi e di uomini incontrollabilem su un esercito di cellule dormienti e lupi solitari in geado di seminare morte, distruzione e terrore ovunque, fedeli a un grido di battaglia perennemnte rilanciato in Rete e ciclicamente raccolto da qualche miliziano disposto al sarificio esttemo pur di uccidere il nemico occidentale. e in qualunque modo. Anche per questo, nel corso del suo intervento, durante la consegna del “Premio della Legalità”, il prefetto ha poi ricordato quanto «gravoso sia l’impegno delle forze dell’ordine, la tenuta dell’ordine e della sicurezza pubblica. Non si tratta solo di un esercizio professionale – ha spiegato ancora – ma di un impegno intellettuale. In particolare, nella città di Roma e nella sua provincia si tratta di un esercizio molto più difficile perchè la capitale presenta caratteristiche diverse dalle altre città, sicuramente più complesse. Le forze dell’ordine rappresentano l’apice della struttura dello Stato per ciò che riguarda i livelli di sicurezza – ha ricordato ancora – ma a Roma tutto è moltiplicato. Ci si confronta con i cittadini, ma anche con le istituzioni a livelli altissimi, dal Presidente della Repubblica al capo della polizia».
25enne afghano ricercato a Bari per terrorismo internazionale
E intanto in un’altra città, questa volta siamo a Bari, è caccia da diverse ore al 25enne afghano Hakim Nasiri, passato da sospetto a ricercato per terrorismo internazionale, su decisione della Cassazione. L’uomo, alla sbarra a Bari con l’accusa di far parte di una cellula terroristica islamica pronta a compiere attentati in Italia e all’estero, forte del supporto logistico e finanziario di una rete di contatti con persone affiliate all’Isis, Nasiri fu fermato dai carabinieri di Bari il 10 maggio 2016 e poi rimesso in libertà tre giorni dopo dal gip. Accogliendo però l’appello della Dda, il tribunale del Riesame aveva poi disposto l’arresto del 25enne afghano, ma il trasferimento in carcere non era stato possibile in quanto la misura cautelare non era esecutiva, e non avrebbe potuto esserlo fino alla decisione della Cassazione che – e veniamo ad oggi – proprio in queste ore ha rigettato il ricorso di Nasiri, rendendo esecutivo il provvedimento di arresto in carcere. Solo che lui, a questo punto, risulta introvabile.