Putin a valanga contro l’Isis: arrestati 12 jihadisti. Erano pronti a un attentato
Ancora alta tensione in Russia. Dodici presunti jihadisti del gruppo Islamic Jihad-Mujahideen Jamaat, tutti di origine di paesi dell’Asia centrale, sono stati arrestati nell’enclave russa di Kaliningrad inclusa entro i confini di Polonia e Lituania ieri, dopo che altri due presunti affiliati dell’Isis erano stati fermati nell’estremo oriente del paese con l’accusa di voler pianificare un attacco «di alto profilo». L’Fsb, che intende procedere al loro rimpatrio forzato a breve nei paesi d’origine, ha reso noto che le persone fermate farebbero parte di un’unica cellula dell’organizzazione bandita in Russia impegnata in attività di reclutamento di terroristi. Il capo della cellula era stato inserito nell’elenco delle persone ricercate per estremismo in Uzbelistan e reclutava estremisti islamici.
Russia, ieri arrestati altri due jihadisti
I due presunti membri dell’Isis sono stati fermati mercoledì nella città russa di Yuzhno Sakhallinsk, con l’accusa di voler organizzare un attentato nella regione dell’estremo oriente russo di Sakhalin. L’Fsb ha reso noto il ritrovamento, nelle abitazioni dei due jihadisti, un russo e uno originario di un paesi dell’Asia centrale, di materiale esplosivo e materiale di propaganda dell’Isis. Sui loro telefonini c’erano istruzioni sulla costruzione di ordigni esplosivi. Adesso tutti gli arrestati dovranno rispondere di terrorismo nei loro paesi.