Non si placa il furore antifascista della Boldrini che attacca la cerimonia al Campo X
Ancora lei, ancora Laura Boldrini, ancora schizzi di furore ideologico a margine della cerimonia avvenuta al Campo X da parte di chi ha voluto commemorare i caduti della Repubblica sociale. Il vero pericolo per la “salute” democratica è qui. Gli squallidi epigoni dell’antifascismo militante saranno lieti nell’ascoltare ancora una volta le parole della presidente della Camera.”Le manifestazioni fasciste in Italia non possono essere consentite: né il 25 aprile, né in qualsiasi altro giorno dell’anno”, ha sottolineato in una nota. “I raduni con tanto di saluti romani che si sono tenuti a Milano e Cremona, in aperta e provocatoria violazione di quanto stabiliscono la Costituzione e la legge – ha
ammonito la vestale rossa – rappresentano un affronto alla democrazia nata dalla Resistenza”.
La Boldrini “assetata di sangue”
Ricordiamo che la battaglia ideologica è una ragion d’essere per la Boldrini. Il fascismo è l’emergenza del nostro Paese, secondo lei, che a più riprese tuona contro i siti inneggianti al fascismo e al Duce. I pericoli per la democrazia non sono l’isis, l’emergenza immigrati, la pedofilia on line, no, il pericolo sono le braccia alzate e le corone di fiori nei cimiteri, i riti, le commemorazioni.
Mai sazia, la Boldrini chiama a raccolta tutto l’orbe terracqueo: “Sono certa che le autorità competenti sapranno attuare tutti i provvedimenti necessari a dimostrare che lo Stato non si fa deridere dai nostalgici. Ma una risposta è chiamato a darla anche il Parlamento. In Commissione Giustizia alla Camera sono in discussione proposte miranti a contrastare più incisivamente la propaganda neofascista, sul cui iter sono in contatto con la Presidente Ferranti e che mi auguro possano diventare legge al più presto”.