L’Onu piange: non mandate migranti in Ungheria, li trattano troppo male…
L’Onu interviene nella questione dei clandestini in Europa, ma lo fa solo per attaccare l’Ungheria, che a suo dire li tratterebbe male, e non per affrontare l’invasione. L’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) ha infatti chiesto ai Paesi membri dell’Unione europea una sospensione temporanea di tutti i trasferimenti di “richiedenti asilo” verso l’Ungheria dove, dallo scorso 28 marzo, tutti i clandestini in attesa che la loro domanda venga esaminata vengono detenuti in container circondati da recinti di filo spinato posti in zone di confine. “La situazione dei richiedenti asilo in Ungheria è peggiorata da quando la legge sulla detenzione obbligatoria è entrata in vigore”, ha detto l’alto commissario Filippo Grandi. “Dato il peggioramento della situazione dei richiedenti asilo in Ungheria, chiedo agli Stati di sospendere qualsiasi trasferimento in questo Paese fino a quando le autorità ungheresi non riportano le loro azioni e le politiche in linea con il diritto europeo e internazionale”, ha aggiunto. E chi dovrebbe prendere adesso la quota dell’Ungheria, l’Italia? COsì oltre ad andare in Libia a spese nostre a importare clandestini ora dovremmo anche andare in Ungheria?
L’Onu parla di pratiche inaccettabili ma non si preoccupa dell’invasione
Ad oggi sono 110 le persone rinchiuse, inclusi bambini con le loro famiglie e minori non accompagnati, si legge nella nota dell’Unhcr che “pur riconoscendo i recenti sforzi delle autorità per la lotta contro la violenza della polizia”, si dice ancora “molto preoccupati per le notizie di gravi episodi di maltrattamenti e violenza, anche da parte di agenti”. “Queste pratiche inaccettabili devono essere terminate ed esorto le autorità ungheresi ad indagare ulteriormente ogni accusa di abuso e di violenza”, ha aggiunto Grandi. L’Alto Commissario ha affermato che è stato “incoraggiato” dalla decisione presa dalla Commissione Europea di collaborare con le autorità ungheresi, al fine di portare la nuova legislazione ungherese e la prassi in linea con il diritto comunitario, notando però che “sono necessarie misure urgenti al fine di migliorare l’accesso all’asilo in Ungheria”. L’Unhcr ha ripetutamente espresso preoccupazione alle autorità e all’Unione Europea per la situazione dei rifugiati e dei richiedenti asilo che arrivano in Ungheria, sottolineando che barriere fisiche e politiche restrittive hanno portato ad un sostanziale diniego dell’accesso al territorio e all’asilo. Le “misure di emergenza” adottate dall’Ungheria secondo la legge appena emendata estendono la detenzione obbligatoria ai richiedenti asilo e portano all’espulsione dal Paese di coloro che entrano irregolarmente, in violazione degli obblighi del Paese secondo il diritto internazionale.