L’assessore al Lavoro della Raggi condannato… per una causa di lavoro
Una condanna in primo grado, in sede civile, per l’assessore al Turismo, allo Sviluppo e al Lavoro, Adriano Meloni, tra i più autorevoli membri del M5S della giunta Raggi. Una condanna, udite udite, per una causa di lavoro. Quanto sarebbe bastato, fino a qualche tempo fa, per far scattare la ghigliottina dei Cinquestelle e la richiesta di dimissioni. Ma da un po’ di tempo la linea di Grillo è cambiata: vediamo, capiamo….
La condanna dell’assessore Meloni
La vicenda – raccontata in un articolo di Repubblica – risale al 2010, quando una ragazza comincia a lavorare per la Sunrise Travel, la società di Meloni. Il suo contratto è di collaborazione a progetto e viene rinnovato per quattro volte. Lei può lavorare quasi sempre da casa (pur con determinati orari da seguire) e le viene affidato un pacchetto clienti piuttosto corposo. Ma quando la ragazza va in maternità e chiede l’indennità alla gestione separata dell’Inps scopre che ne riceverà una molto ridotta: «Ho scoperto che accadeva perché mi venivano versati meno contributi del dovuto», racconta. La storia si ripete con la seconda maternità e solo allora la vicenda finisce in tribunale. Il giudice Fabrizio Scarzella condanna la società di Meloni, il quale, nel frattempo, è diventato grillino e poi diventerà assessore.
Il M5S frena: «Dobbiamo valutare…»
«Vedremo i contenuti della sentenza, le motivazioni e poi capiremo il da farsi», è il commento del presidente dell’Assemblea Capitolina Marcello De Vito interpellato a margine della seduta del consiglio comunale. Ma c’è anche chi lo ha già assolto: «Mi sembra che si continui a cercare il pelo nell’uovo e non si guardi al grande lavoro che il M5S sta portando avanti sul territorio di Roma», dice il capogruppo capitolino del M5S Paolo Ferrara, interpellato a margine della seduta del consiglio comunale.