Il Vicariato contro Zingaretti: sconcerto per la RU486 nei consultori
Suscita “sconcerto” nel Vicariato di Roma la decisione della Regione Lazio di distribuire la pillola abortiva RU486 nei consultori rendendo di fatto più facile l’accesso ad una pratica che riguarda circa il 15% degli aborti in Italia.
Tale decisione – è il commento del Vicariato – “veicola il messaggio dell’aborto facile in un contesto di finta umanizzazione e rappresenta un passo ulteriore nella diffusione di una cultura della chiusura all’accoglienza della vita umana e della deresponsabilizzazione etica”.
“La triste realtà – continua la nota – è che i consultori sono ormai quasi privi di personale e molti versano in stato di abbandono. Essi sono ben lontani dall’offrire la dichiarata ‘assistenza multidisciplinare’ e faticano ad assolvere al loro compito di sostegno, informazione e presa in carico della donna di fronte a una decisione sempre drammatica. Con questa scelta i consultori verranno ridotti a uffici di mera distribuzione di farmaci abortivi, acuendo nel loro personale le questioni relative all’obiezione di coscienza. Tutto ciò nega nei fatti uno degli obiettivi della legge 194/78, quello della tutela sociale della maternità e della pianificazione di strategie di prevenzione che agiscano sulle cause culturali, economiche e psicologiche del ricorso all’aborto”.
Il Vicariato pone l’accento anche su un altro aspetto non marginale della questione e cioè il rischio sanitario per la donna che fa ricorso alla RU486 fuori dal ricovero ospedaliero. E’ poi davvero un’emergenza quella degli aborti o la sanità ha altri problemi, per esempio “l’assistenza domiciliare che non decolla, i pronto soccorso intasati, le infinite liste di attesa, la mancata presa in carico degli anziani e dei disabili”.