I 90 anni di Ratzinger tra i Padri della Chiesa, i suoi libri e i silenzi necessari

14 Apr 2017 15:48 - di Riccardo Arbusti

Joseph Ratzinger domenica, giorno in cui si celebra la Pasqua,  compie 90 anni. Da quando ha rinunciato al soglio di Pietro ha scelto di vivere nel silenzio, raccolto in preghiera al monastero Mater Ecclesiae – dove per Pasqua lo raggiungerà anche il fratello don Georg – e nella lettura, soprattutto dei Padri della Chiesa. A raccontare il Ratzinger più ‘segreto’, il traduttore Pietroluca Azzaro. “Quando andai a trovarlo al monastero – racconta  Azzaro che ha tradotto l’Opera omnia di Ratzinger – rimasi colpito dal fatto che conosceva a memoria dove fossero collocati i libri nella biblioteca. Li indicava a memoria, ad uno ad uno per autore, esattamente come sono collocati. Benedetto XVI legge molto i Padri della Chiesa ma lui è in dialogo con tutta la letteratura moderna. Per lui i libri sono qualcosa di vivo e da ogni autore trae ciò che c’è di buono”.

Le Ultime conversazioni curate da Peter Seewald rappresentano il suo testamento spirituale. “Non credo ci dovremo aspettare altre opere – dice Azzaro – Lui stesso ha detto di non avere più le forze per scrivere un libro completo e, al di là di questo, ci vuole dire di fare come faceva il Signore, e di rimanere, di tanto in tanto, nel silenzio a pregare”.

I libri sono importanti per Ratzinger ma non sono tutto: come spiega il suo ex segretario, monsignor Georg Gaenswein, in un’intervista al Messaggero, “Benedetto XVI quando decise la rinuncia, da uomo libero, ha scelto di salire sul monte, metaforicamente, una preparazione per il passaggio che verrà. Un tempo c’era l’ars moriendi, il cammino che separava al momento dell’abbandono a questa vita e l’inizio di una nuova. La morte la considera come una cosa normale, che fa parte della vita umana. Posso dire che è una persona serena. Ha l’anima in pace e il suo cuore è allegro”. Padre Georg parla anche del rapporto con papa Francesco: “Tra loro c’è affetto. Si vogliono bene. C’è una cordialità sincera, un trasporto emotivo e quando due persone sono vicine queste cose si vedono, si capiscono, anche se hanno naturalmente differenze di carattere”. 

 

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