Caso Ruby, ci si mette pure Gentiloni: sarà parte civile contro Berlusconi

5 Apr 2017 11:32 - di Adriana De Conto

La presidenza del Consiglio dei Ministri, rappresentata dall’avvocatura dello Stato con il legale Gabriella Vanadia, ha presentato richiesta di costituzione come parte civile nel processo, iniziato oggi 5 aprile a carico dell’ex premier Silvio Berlusconi, accusato di corruzione in atti giudiziari per il caso Ruby ter. Il reato contestato al leader di Forza Italia, infatti, vede tra le persone offese anche la presidenza del Consiglio in rappresentanza del Ministero della Giustizia. Il processo è stato rinviato al 3 luglio

La difesa di Berlusconi: “Atti di generosità”

Quando Silvio Berlusconi a febbraio è stato ascoltato come testimone negli uffici della procura di Milano per la riapertura del processo infinito,  l’ex premier era apparso rilassato e scherzoso: “Non volete proprio farmi più scendere in politica”? Questo terzo filone dell’inchiesta rigurda i rapporti tra lui e le ragazze che partecipavano alle feste serali nella sua casa di Arcore: caso già sgonfiato, nei suoi temi principali, dalla sentenza definitiva di assoluzione di Berlusconi dalle accuse di concussione e prostituzione minorile, ma che ha visto i pm milanesi mai domi nel dare la caccia alle colpe che il leader di Forza Italia avrebbe inanellato per mettere a tacere le ragazze, comprando a suon di milioni le loro testimonianza su quanto accadeva nelle serate di Villa San Martino. “Il rischio concreto è che per la prima volta si proceda a processare Berlusconi per il reato di generosità”, aveva detto l’avvocato Federico Cecconi che difende il Cavaliere insieme a Franco Coppi e che confida di “riuscire a dimostrarne l’estraneità”.

I testimoni: “Aiuti disinteressati”

Ora, nella lista dei testimoni presentata dai difensori “ci sono anche tante persone – ha precisato Cecconi- che verranno a deporre per dimostrare che hanno avuto aiuti disinteressati” e che “non hanno nulla a che fare” con le serate organizzate ad Arcore, al centro dei processi sul caso Ruby. Per i legali del leader di Forza Italia i versamenti fatti da Berlusconi non sono corruzione ma “atti di generosità “, ribadiscono. Tra i testimoni figura anche un consulente della difesa che ha esaminato i conti dell’ex premier a partire dal 2005. Ai giudici della decima sezione spetterà decidere sulla richiesta di costituzione di parti civili avanzata dalla Presidenza del Consiglio e da tre ragazze, le piemontesi Ambra Battilana e Chiara Danese e Imane Fadil. Nel procedimento a carico di 23 persone figurano anche il giornalista Carlo Rossella e la senatrice Mariarosaria Rossi. Nelle cause Berlusconi è accusato di corruzione in atti giudiziari per avere, secondo l’accusa, ottenuto il silenzio o la reticenza di ragazze e ospiti vari alle cene ad Arcore a partire dalla loro testimonianza nel primo processo celebrato sul caso Ruby. In particolare, secondo la ricostruzione dei magistrati milanesi, l’ex premier avrebbe versato in tutto circa 10 milioni di cui 7 alla sola Ruby. Somme che il leader di Forza Italia ha sempre definito atti di generosità. Circa 80 testimoni tra nomi noti e persone comuni figurano nella lista dei testimoni  presentata dai legali di Silvio Berlusconi. Tra i personaggi noti figurano le conduttrici Tv Barbara D’Urso e Susanna Petrone, l’ex ministro Mariastella Gelmini, il medico personale dell’ex premier Alberto Zangrillo, il ragioniere di fiducia del leader di Forza Italia Giuseppe Spinelli e il capo dell’ufficio legale di Mediaset Pasquale Straziota. In lista figurano poi anche una decina di ragazze che non sono mai state coinvolte nel procedimento.

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