Addio a Gianni Boncompagni: con Arbore cambiò la Rai del dopoguerra

17 Apr 2017 11:15 - di Giovanni Trotta

E’ morto a Roma ieri Gianni Boncompagni, il geniale conduttore radiofonico e autore televisivo che negli anni Sessanta rivoluzionò il modo di fare sia radio sia tv. I meno giovani lo ricorderanno per le trasmissioni cult Bandiera Gialla, Alto Gradimento , Chiamate Roma 3131. Boncompagni in quegli anni ebbe il merito, insieme al suo inseparabile sodale e amico Renzo Arbore, di far avvicinare i giovani alla radio, dopo anni di notiziari, sceneggiati e opere liriche. La loro era una radio bastata su quella che poi sarebbe stato il filone comico che informò Arbore e tutta la sua squadra di comici, da Mario Marenco a Giorgio Bracardi a Nino Frassica a molti molti altri. E il filone era quello dei tormentoni, della ripetitività della battuta, dell’assurdo, del surreale, e soprattutto della presa in giro dell’ufficialità e del formalismo. Tutti temi che ritroveremo poi nelle fortunatissime trasmissioni di Arbore in tv. Boncompagni, che era di Arezzo, imparò tutte queste cose lavorando all’estero,  precisamente in Svezia, dove si trasferì giovanissimo, ad appena 18 anni: e gli anni Cinquanta vedevano un’Italia diversa ma in procinto di cambiare, soprattutto dal punto di vista del costume. In Svezia Boncompagni visse ben dieci anni, decisivi per la sua formazione diplomandosi all’Accademia di grafica e di fotografia e iniziando a lavorare per la radio svedese. In Svezia Boncompagni si sposa e ha tre figlie. Finito il matrimonio, torna in Italia con le tre bambine, che crescerà da solo.

Boncompagni entrò alla Rai nel 1964

Nel 1964 la volta della sua vita: vince un concorso alla Rai ed entra come programmatore di musica leggere, dando vita a tutte quelle iniziative cui abbiamo accennato e riscuotendo un grandissimo successo. Fu anche cantante per un breve periodo, ma soprattutto autore: pochi sanno che ha scritto il testo di Il Mondo di Jimmy Fontana, Ragazzo triste di Patty Pravo e anche il tormentone Tuca Tuca. Dopo anni in cui certamente contribuì alla diffusione e alla conoscenza della musica straniera in Italia, Boncompagni approda in tv, dove bissa i suoi successi radiofonici. Tutti ricordiamo, nel 1977, la sua trasmissione musicale Discoring che era seguita praticamente solo da giovani. Seguirono altre trasmissioni tv, anche se non dello stesso successo di Discoring. Gli anni Ottanta sono quelli di Pronto Raffaella? e di Raffaella Carrà, sua compagna per qualche anno. Boncompagni fu autore e regista della fortunata trasmissione, e contribuì al lancio di numerose star tv come Enrica Bonaccorti, Edwige Fenech, Marisa Laurito e altri. Gli anni Novanta segnarono il suo passaggio a Fininvest, dove incredibilmente replicò i suoi successi radio e tv, con Non è la Rai, vero programma di culto, con la Bonaccorti, che lanciò Ambra Angiolini, allora minorenne. Per Fininvest curò diverse altre iniziative. A fine anni Novanta tornò in Rai dove diresse Macao con Alba Parietti  e altri programmi, tra cui Chiambretti c’è. Proseguì la sua attività di regista in Rai, poi brevemente a La7 e poi di nuovo in Rai, ma la vena creativa si era esaurita o forse i tempi erano cambiati, e Boncompagni non replicò più quei successi irripetibili dei decenni precedenti. Boncompagni e Arbore hanno comunque l’indiscusso merito di aver rivoluzionato la Rai, trasformandola da struttura paludata e censoria e strumento divulgativo più al passo con i tempi.

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