Trump accusa Londra: «Mi spiava per conto di Obama». Tensione Usa-Gb
La tesi è del giudice vicino alla destra americana, Andrew Napolitano, che ora lavora come commentatore alla Fox News: «Donald Trump fu spiato dall’intelligence britannica su ordine di Obama». Dichiarazioni in autonomia, ma riprese dal portavoce della Casa Bianca, Sean Spicer, che ha ripreso nel suo briefing l’affermazione di Napolitano secondo cui “tre fonti d’intelligence hanno informato Fox News che il presidente Obama è andato al di fuori della catena di comando e non ha usato la Nsa, né la Cia, né l’Fbi o il Dipartimento di Giustizia, ma ha usato la Gchq”.
La smentita di Londra alle tesi di Trump
La Gchq, l’agenzia del governo per la sicurezza, smentisce in modo categorico di essere stata coinvolta nello spionaggio di Donald Trump, spionaggio che sarebbe stato ordinato da Barack Obama. In un comunicato – con una mossa che ha pochi precedenti nella storia dell’agenzia – il Gchq ha definito “assurde e assolutamente ridicole” le accuse mosse dal portavoce della Casa Bianca, Sean Spicer, accuse che pertanto “dovrebbero essere ignorate”. «Le recenti accuse fatte dal commentatore Andrew Napolitano, secondo cui al Gchq sarebbe stato chiesto di condurre intercettazioni contro l’allora presidente eletto sono assurde», ha scandito un portavoce dell’agenzia britannica. La smentita è arrivata poche ore dopo che la commissione Intelligence del Senato americano ha stabilito che “non ci sono indicazioni” a sostegno delle accuse del presidente, secondo cui il suo predecessore avrebbe fatto intercettare le sue conversazioni alla Trump tower dopo la sua elezione nel novembre scorso.