Treviri, i cinesi donano una statua di Marx. Ma c’è chi dice: «Rifiutiamola»
Doveva essere un regalo per celebrare anche i buoni rapporti tra i due Paese, ma la statua di Karl Marx che la Cina vuole regalare alla Germania in vista del bicentenario della nascita del filosofo è diventata motivo di divisione.
L’accusa: «La Cina viola i diritti umani»
A Treviri, la città natale di Marx, cui è destinata la statua, infatti, sono stati sollevati dubbi sull’opportunità di accettare il dono da un regime che non rispetta i diritti umani. A porre la questione, rimbalzata anche sul New York Times, è stato l’esponente locale del Partito liberldemocratico Tobias Schneider. La posizione di Schneider è stata messa in minoranza dal consiglio comunale, che ha deciso invece di accettare il regalo, un colosso di 6 metri in bronzo, firmato dallo scultore Wu Weishan e del valore di 105mila euro.
La polemica per il bicentenario di Marx
Il sindaco della città, Wolfram Leibe, ha tagliato corto dicendo che «Karl Marx è uno dei più importanti cittadini di Treviri e non dovremmo nasconderlo». Quindi, non solo regalo ben accetto, ma anche “anticipato” dalla municipalità con una sagoma in legno collocata in Simeonstiftplatz. Il tentativo di chiudere lì la faccenda, però, non è riuscito. E, anzi, le polemiche sollevate dai liberaldemocratici per la statua si sono estese all’intera preparazione delle celebrazioni per il bicentenario, che cadrà nel 5 maggio 2018. «Il dibattito non è tanto sui diritti umani, l’estetica o la location. È sul togliere la città da una situazione imbarazzante, perché chi dovrebbe farlo ha mancato di onorare Karl Marx», ha commentato il verde Richard Leuckefeld.