Tillerson le canta chiare alla Nato: se volete essere difesi, pagate di più

30 Mar 2017 19:35 - di Guglielmo Gatti

Più soldi per il bilancio della Nato, che dovrebbe anche avere un maggiore ruolo nella lotta contro il terrorismo. Sono le richieste che il segretario di Stato americano Rex Tillerson porterà domani a Bruxelles, dove partecipa alla riunione dei ministri degli Esteri dell’Alleanza atlantica. Riunione alla quale in un primo tempo aveva fatto sapere di non poter essere presente, causa concomitanza della visita del presidente cinese Xi Jinping in Florida, ma la Nato ha cambiato agenda e l’ha anticipata dal 5 e 6 aprile prossimi a domani. “È essenziale che gli alleati onorino gli impegni assunti nei due summit precedenti di spendere il 2% del Prodotto interno lordo per la difesa e che il 20% di questa spesa per la difesa vada agli investimenti per le capacità e l’equipaggiamento militare”, ha sottolineato, alla vigilia della riunione, un fonte del dipartimento di Stato americano.

Per Tillerson la cooperazione con la Nato proseguirà

A parte questo, Tillerson “si consulterà con gli alleati sul nostro impegno condiviso per migliorare la situazione della sicurezza nell’Ucraina orientale e sulla necessità che la Nato continui a fare pressione sulla Russia per mettere fine alla sua aggressione contro i vicini, rispettando gli accordi di Minsk”. Nelle settimane scorse, durante la ministeriale difesa dell’Alleanza, il capo del Pentagono Jim Mattis aveva anche lui ribadito la necessità di accrescere la spesa per la difesa, altrimenti gli Stati Uniti modereranno il loro sostegno alla Nato. In proposito, la fonte del dipartimento di Stato non ha voluto parlare di eventuali conseguenze nel caso in cui gli alleati non rispettino gli impegni. “La situazione della sicurezza sta diventando più difficile – ha sottolineato -. È importante per gli alleati fare questo per la propria sicurezza. Non si tratta di fare un favore agli Stati Uniti, l’obiettivo di questo impegno è migliorare la sicurezza di tutti noi nella regione transatlantica, noi stiamo dimostrando che stiamo facendo più della nostra parte”.

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