Salvini: non “scioglierò” la Lega in un listone. Meglio una federazione
Nessuna ammucchiata, nessun listone unico. Matteo Salvini, ospite di Luca Annunziata alla trasmissione In mezz’ora per il futuro del centrodestra pensa a una federazione. “Una lista unica del centrodestra? Non necessariamente. Se la legge elettorale è la schifezza che Renzi e la Consulta ci hanno consegnato, con il premio alla singola lista – ha detto chiaramente il leader leghista – non penso di sciogliere la Lega in liste uniche che non hanno funzionato”. L’alternativa che mette sul tappeto è una federazione, “prima gli italiani. La offro come Lega”. Quanto alla leadership, ai rapporti con Forza Italia e Silvio Berlusconi Salvini fa capire di non avere nostalgia del passato. “Guardiamo avanti”, ha detto confermando il no a “inciuci” con i centristi tentati dall’alleanza con Renzi.
Salvini: guardiamo avanti e niente inciuci
“Non sento Berlusconi da tempo, lo vedrò come vedo spesso Toti, Meloni e tanti italiani tornati ad aver fiducia che ci chiedono di non fare minestroni con Alfano, Verdini, Cicchitto- Ci vuole un progetto condiviso, mai più tutti insieme su un programma e poi si litiga il giorno dopo. Noi al programma lavoriamo da tempo e non sono disponibile, su alcuni punti, a tornare indietro. Ho visto, per esempio, che Berlusconi pensa a una tassa unica al 23-24 per cento. Bravo, così milioni di italiani pagano di più”. Immancabile una finestra sui temi dell’immigrazione della legittima difesa, tornata alla ribalta della cronaca dopo l’episodio del ristoratore di Lodi. Sui migranti Minniti, a parole mi convince – ha detto Salvini – m i dati dicono che siamo già al 70 per cento in più rispetto al già disastroso 2016. Un conto è chiacchierare, ma il governo ha l’autorevolezza di un bicchiere vuoto”. Per passare dagli annunci ai fatti il ministro dell’Interno dovrebbe “dare oggi stesso ordine alle navi italiane di salvare tutti, soccorrere tutti, ma di non farne sbarcare neanche uno in Italia”.
Duello al veleno con de Magistris
La trasmissione dell’Annunziata è stata anche l’occasione per un duello a distanza con il sindaco di Napoli Luigi de Magistris. I due si incrociano per pochi secondi: il sindaco partenopeo in studio, Salvini in collegamento. Alla domanda della giornalista “Almeno un saluto ve lo scambiate?” sono scattati i veleni. “”Saluto tutti, ci mancherebbe altro. Mi spiace però che Napoli sia amministrata da una persona come De Magistris, il quale come amministra questa città. Uno che pensa più a Salvini che ai problemi della città…”. La risposta di De Magistris è a dir poco laconica “Lo saluto e mi appello all’articolo 27 della Costituzione, quello che prevede che la responsabilità penale è personale. Il riferimento è agli scontri di Napoli in occasione della visita del leader leghista. Poche parole tra i due, dunque, ma moltissima tensione.