Salvini: De Magistris appoggia i delinquenti. Ed è pure un magistrato… (video)
Una città distrutta, messa a ferro e fuoco in poche ore come organizzato da giorni e giorni a questa parte. Le premesse c’erano tutte. Le minacce lanciate – non solo verbalmente – ma annunciate dai sit-in di protesta e dai disordini causati anche a 24 ore dalla visita ufficiale di Matteo Salvini a Napoli – e culminate nell’occupazione di massa del Palacongressi di venerdì 10 marzo – sono state “cordialmente” sostenute dal sindaco De Magistris che all’evento organizzato da Ncs e che avrebbe dovuto ospitare la trasferta a sud del nuovo corso del Carrocio targato Salvini, ha risposto facendo trovare una città assediata dagli attivisti dei centri sociali e dai black block.
Salvini, una guerriglia urbana appoggiata dal sindaco
E allora, a 24 ore dalla guerriglia urbana che ha incendiato Napoli, ricordando i tempi peggiori dei più nefasti G8 oraganizzati in giro per il mondo, il leader della Lega in un’intervista a Repubblica esprime tutto il risentimento maturato da giorni, ed esploso nella giornata di ieri. “Io sto con quei poveri agenti, che guadagnano 1200 euro al mese anche per difendere gli animali contro cui stanno combattendo”, è il commento amaro di Salvini all’indomani degli scontri di ieri a Napoli in seguito al suo comizio. “Che io possa fare battaglie scomode per qualcuno – aggiunge Salvini – ci può stare, per me va bene. Ma continuo a fare ciò in cui credo ed è facile che venga accusato di islamofobia o altro da sinistra. Ma quello che è successo a Napoli non l’avevo mai visto. E la cosa più grave è l’appoggio dato dal sindaco. Non ha preso le distanze e ha detto di stare al fianco dei cosiddetti insorgenti. Il risultato è la città distrutta e, da quello che mi dicono, 16 agenti feriti. Tutto frutto di un sindaco irresponsabile. È pure magistrato. Mi dispiace per la città e per le Forze dell’Ordine”.
Salvini, al governo ci occuperemo dei centri sociali…
Amareggiato ma non scoraggiato, il leader della Lega annuncia, la prossima volta che tornerà a Napoli, di voler “avere la libertà di girare per le periferie, fra la gente delle case popolari, e parlare a piazza del Plebiscito”, concludendo che: “Capisco che il tema dell’immigrazione scateni reazioni, perché c’è dietro un business dell’accoglienza. E poi, parliamoci chiaro, io qualche centro sociale me lo trovo appresso anche se vado a una comunione. Però, una cosa come questa di Napoli non l’avevo mai vista… Quando saremo al governo, dopo aver sgomberato i campi rom, ci occuperemo dei centri sociali: hanno la stessa utilità sociale”, promette sarcastico Salvini, provato si, ma non piegato.