Renzi faccia di bronzo sulle banche: «Non vedo l’ora che parta l’inchiesta»
Tutto si potrà rinfacciare a Matteo Renzi tranne che sia manchevole di faccia di bronzo. Chiedere per conferma agli studenti della “Generazione Erasmus” che in queste ore stanno ascoltando l’ex-premier a Perugia nell’ambito di un incontro organizzato in vista del congresso del Pd. Una sfida che vede Renzi “viaggiare” in ticket con il ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina.
Renzi: «Subito la commissione. Ho una cava nelle scarpe»
Ma non è la zucchina o la cipolla l’argomento che impone di assegnare a Renzi il premio per il miglior bronzo esibito per l’occasione, ma quello delle banche: «Non vedo l’ora – ha spericolatamente detto – che si faccia questa commissione d’inchiesta sulle banche perché non ho qualche sassolino nelle scarpe, ho proprio una cava». Sarà certamente come dice lui, sebbene cronache recenti come quella relativa a Banca Etruria abbia portato in superficie una gestione assai disinvolta dei denari dei risparmiatori che ha lambito anche pezzi importanti del governo e del “giglio magico” del Pd come l’ex-ministro e ora sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri Maria Elena Boschi. Ma è probabile che la «cava» di pietre che Renzi giura di volersi sfilare dalle scarpe abbia a che fare con altre banche e altri manager e altri leader politici.
La “finanza rossa” tra Mps e Banca 121
Forse si riferisce alle traversie del Monte Paschi di Siena, inespugnabile feudo della finanza rossa, o alla salentina Banca 121 guidata da Vincenzo De Bustis, banchiere molto caro a Massimo D’Alema, acerrimo nemico di Renzi. Se è davvero così, prenotiamo sin da ora un posto in prima fila. Per nulla al mondo, infatti, mancheremmo ad uno spettacolo così edificante: vedere vecchi e nuovi leader della sinistra italiana farsi la guerra non in nome del “Capitale” di Carlo Marx, ma a colpi di bond, cedole, derivati e quant’altro può vomitare una banca in procinto di fallire. Ci sarebbe persino da divertirsi se non fosse fin troppo chiaro che è la stessa sinistra che così ha rovinato l’Italia.