Reggio Emilia, scoperta una scuola di canne. La gestivano i pusher cinesi
Se fosse un film si chiamerebbe “a scuola di canne”, con tanto di lezioni su come far crescere quelle piantine e come farne diventare piccole e grandi dose. I prof, ovviamente, erano spacciatori…in erba. Nella rossa Emilia la scoperta della particolare accademia, all’interno di un deposito che conteneva tutto il materiale necessario per allestire vere e proprie ”fabbriche” per la produzione di marijuana: un sito usato anche per fare delle lezioni e prove di coltivazione, come una sorta di vera e propria ”scuola agraria” per i futuri coltivatori di cannabis. Il casolare convertito a “cannatotio”, nelle campagne della bassa reggiana, è stato scoperto dai carabinieri della compagnia di Guastalla (Reggio Emilia) che hanno sequestrato materiale per produrre droga. I carabinieri della compagnia di Guastalla, con la presenza di personale della squadra mobile della Questura reggiana e dei colleghi della stazione di Correggio, hanno avviato le indagini per risalire a chi gestiva l’ingente materiale sequestrato: centinaia di lampade da 600 watt per ricostruire l’habitat tropicale idoneo alla coltivazione della marjuana, decine di trasformatori elettrici, portalampade, termometri, tubi per interconnessioni, pompe manuali e sommerse, cavetteria elettrica e svariato materiale per la coltivazione tra cui acidificatori, fertilizzanti, liquidi anti aracnide, sacchetti sottovuoto e svariato altro materiale. All’interno del casolare, posto su tre livelli, i carabinieri e gli agenti della squadra mobile non hanno trovato persone. Secondo i carabinieri, in base ai documenti trovati, il casolare era nelle mani della criminalità cinese che si sta dedicando alla produzione di marijuana in larga scala.