Pd, la guerra delle tessere. Orlando attacca: «La rottamazione non c’è stata»
Scoppia nel Pd la guerra delle tessere gratis. Attacca la dirigenza Andrea Orlando: «Il discorso della rottamazione delle classi dirigenti evidentemente non si è realizzato. Sono sempre gli stessi che gestiscono il partito. Il punto è che, piuttosto che rottamare, bisognerebbe far crescere una classe dirigente». Il riferimento alla politica seguita Renzi è chiarissimo. Orlando lancia la sua accusa dal salotto di Tagadà su La7.
Così, da parte sua, Matteo Orfini, tenta di mettere una toppa sullo querelle tessere. «Ho chiesto a Emanuele Fiano di andare a Napoli e a Napoli sta cercando di verificare i casi emersi». Il “reggente” Pd lo dice , al Corriere Live sulla vicenda della tessere gratis a Napoli. «Ci sono altri casi anomali e – sottolinea Orfini – se queste cose sono emerse, è proprio perchè il nostro meccanismo di controllo funziona». «Se qualcuno ha pagato le tessere per conto di altri, quelle tessere non saranno considerate valide. E le persone coinvolte saranno deferite». Saranno anche possibili espulsioni? «Sì, quando si verificano comportamenti non conformi al nostro Statuto -spiega Orfini- si può anche arrivare all’espulsione. Io stesso ho cacciato persone a Roma».
Interviene sul tema tessere anche Lorenzo Guerini: «La Commissione nazionale per il congresso è impegnata a seguire con la massima attenzione e rigore il lavoro di verifica, pronta ad intervenire con immediatezza e fermezza, come dimostrato anche oggi, qualora si riscontrino eventuali casi di irregolarità».
Secondo l’ex-sindaco di Napoli, Antonio Bassolino «la situazione del Pd a Napoli è di grave emergenza politica e morale Niente è successo. Altro che il lanciafiamme, dopo le comunali. Niente si è mosso, a Napoli e a Roma. Un congresso in queste condizioni assurdo».
Michele Emiliano ritiene da parte sua che «una prova muscolare e finanziaria come quella del tesseramento va rivista». Anche nella Puglia del governatore e candidato segretario ci sono state segnalazioni di possibili casi sospetti smentiti però dai vertici dem pugliesi.