Nascite al minimo storico. E Renzi pensava di risolvere tutto con 80 euro
Natalità in calo costante, ci siamo persi per strada 86mila unità rispetto all’anno precedente: l’Istat registra un nuovo minimo storico di nascite in italia. Nel corso del 2016 è stato battuto il record negativo che risaliva all’anno precedente, il 2015, quando le nuove vite erano state 486mila; siamo scesi a 474mila. Al 1° gennaio 2017 si stima che la popolazione ammonti a 60 milioni 579mila residenti, 86mila unità in meno sull’anno precedente (-1,4 per mille). Le reazioni sono immediate. “@istat_it nuovo minimo storico nascite in Italia (solo 474mila nel 2016). Però abbiamo gli 80euro e il Jobs (flop) Act. Grazie @matteorenzi“. Lo scrive su Twitter Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati, come sempre lapidario ma efficace. La politica economica è stata “toppata” su tutta la linea: e magari ora di fronte a questi dati il Pd e la maggoranza di governo avranno anche il coraggio di piangere… Le politiche familiari sono state inesistenti e fare figli è un salto nel buio che non prevede agevolazioni, bonus e aiuti nella cura domestica per le donne che proseguono nel loro lavoro. Le famiglie con più di un figlio sono in via d’estinzione, le premesse ci sono tutte. «Istat: Italia sempre più anziana. Nascono sempre meno bambini, nel 2016 474mila nascite in meno! Servono politiche per la famiglia partendo dal lavoro per i giovani“. Lo scrive su Facebook Giovanni Toti, presidente della regione Liguria e consigliere politico di Silvio Berlusconi.
Incalza Salvini: «Asili nido gratis e asili aziendali, bonus bebè per gli italiani, riduzione dell’Iva sui prodotti per l’infanzia, sviluppo dei Centri Aiuto alla Vita, sostegno economico ai genitori separati, adozioni più veloci e meno costose, un lavoro vero per i nostri giovani. Questo mi impegno a fare, se mi darete una mano. La sinistra invece pensa di riempire le culle lasciate vuote dagli italiani con milioni di immigrati: follia», scrove su Fb il leader della Lega.
Nuovo record negativo
Il fatto è che questo nuovo record negativo lascia immaginare che non sarà l’ultimo, se non si pongono in essere politiche vere. Scendendo nei dettagli del rapporto Istat, il saldo naturale (nascite meno decessi) registra nel 2016 un valore negativo (-134mila) che rappresenta il secondo maggior calo di sempre, superiore soltanto a quello del 2015 (-162mila) -prosegue l’Istat-. Il saldo migratorio estero nel 2016 è pari a +135mila, un livello analogo a quello dell’anno precedente ma, rispetto a quest’ultimo, è determinato da un maggior numero di ingressi (293mila), e da un nuovo massimo di uscite per l’epoca recente (157mila).
Gli italiani continuano ad invecchiare
Al 1° gennaio 2017 i residenti hanno un’età media di 44,9 anni, due decimi in più rispetto alla stessa data del 2016. Gli individui di 65 anni e più superano i 13,5 milioni e rappresentano il 22,3% della popolazione totale; quelli di 80 anni e più sono 4,1 milioni, il 6,8% del totale, mentre gli ultranovantenni sono 727mila, l’1,2% del totale. Gli ultracentenari ammontano a 17mila. La fecondità totale scende a 1,34 figli per donna (da 1,35 del 2015); ciò non è dovuto a una reale riduzione della propensione alla fecondità, ma al calo delle donne in età feconda, per le italiane, e al processo d’invecchiamento per le straniere. Le straniere, infatti, hanno avuto in media 1,95 figli nel 2016 (contro 1,94 nel 2015). Le italiane sono rimaste sul valore di 1,27 figli, come nel 2015. Si conferma la propensione delle donne ad avere figli in età matura: l’età media al parto è di 31,7 anni. (segue)