Marocco, sgominata banda di terroristi islamici: progettavano attentati
Prosegue in Marocco il giro di vite contro il terrorismo islamico. Il Marocco è attualmente la nazione del Maghreb più attenta alla radicalizzazione islamica sul proprio territorio. Il giovane re Mohammed VI, salito al trono del 1999, ha rilanciato l’economia del Paese e contemporaneamente ha cercato di limitare l’infiltrazione degli jihadisti, anche perché in Marocco vi sono le enclaves spagnole Ceuta e Melilla dalla quale i clandestini cercano di entrare in Europa, e con loro molti terroristi. Negli ultimi mesi inoltre le autorità marocchine hanno cercato di scoraggiare il niqab e il velo tra le donne, chiudendo addirittura alcune fabbriche che li producevano e proibendone l’uso. Le autorità marocchine ieri inoltre hanno arrestato 15 persone sospettate di avere legami con il sedicente Stato Islamico (Isis).
Personalità politiche nel mirino dei terroristi
Lo ha reso noto il ministero degli Interni di Rabat, spiegando che i miliziani sono stati arrestati in varie città, tra cui Casablanca, Fez, Tangeri, Marrakesh e Agadir. Secondo quanto si legge sul comunicato diffuso dal ministero degli Interni, gli arrestati stavano pianificando attentati terroristici in Marocco. ”Erano in procinto di acquistare materiale per la fabbricazione di esplosivi per sferrare attacchi terroristici contro siti vitali, luoghi di intrattenimento e istituzioni pubbliche in varie città”, hanno spiegato le autorità. Il ministero ha aggiunto che nel mirino degli attentatori vi erano personalità pubbliche e militari. In base a quanto riferito dall‘intelligence marocchina, sono state 199 le cellule terroristiche smantellate nel 2016, con una grande maggioranza di gruppi legati all’Isis.