Le ultime ore di Fillon? Tra i gollisti già si scalda il moderato Alain Juppé
4 Mar 2017 7:49 - di Redazione
E’ il weekend della verità, due giorni che possono decidere le elezioni francesi e in qualche misura anche la nostra vita, dato che la vittoria di Marine Le Pen potrebbe segnare la fine dell’euro e dell’Europa. È nella destra un tempo gollista la chiave delle presidenziali. Francois Fillon resiste e tenterà domani la prova di forza al Trocadero. Uscito vincitore dalle primarie di dicembre, pare però irrimediabilmente indebolito dallo scandalo della moglie assunta e pagata per anni come assistente parlamentare senza averlo mai fatto. Alain Juppé, battuto a dicembre, potrebbe tornare in campo, sospinto da un’onda mediatica e politica che cresce di ora in ora, si legge su “la Stampa“.
I media spingono per Alain Juppé
Il ritorno di Juppé, ex primo ministro e sindaco di Bordeaux, cambierebbe completamente la partita delle elezioni del 23 aprile (ballottaggio il 7 maggio) perché è l’uomo indiscutibilmente più accreditato, l’unico politico di destra teoricamente capace di ricostruire quella maggioranza «repubblicana» che nel 2002 consentì a Jacques Chirac di battere Le Pen padre per 82 a 18 nello storico ballottaggio. Con la figlia del vecchio duce della Francia nera, molte cose sono cambiate, la presidenza Chirac, poi quella Sarkozy e infine questa di Hollande sono state deludenti. Marine Le Pen ha raccolto l’eredità del padre aggiungendoci un programma concreto e aggiornato, capace di capitalizzare nei consensi il vento populista e antieuropeo che ci tocca tutti, da Londra a Berlino per non parlare di Roma.
A destra i voti scivolano verso Marine Le Pen
Madame è accreditata ormai come primo partito di Francia, la danno sicura contendente nel ballottaggio (e anche quasi sicura sconfitta). Ma è lei che sta dettando l’agenda politica. Con Juppé in campo le cose cambiano. Europeista convinto, liberale, moderato, rassicurante e aperto (Chirac lo diceva «il migliore di tutti noi») sembra l’unico uomo di destra capace di raccogliere consensi a sinistra in funzione unità nazionale contro la Le Pen. Cosa deve succedere perché ciò avvenga? Innanzitutto Fillon dovrebbe ritirarsi dalla corsa e questo per il momento non è avvenuto. Negli ultimi giorni il candidato si è trasformato in una figura tragica. Abbandonato da portavoce e fedelissimi a cominciare da quei sindaci di provincia che sono lo scheletro della Francia politica, messo sotto inchiesta dalla procura, Fillon si è lanciato in un caricaturale appello alla resistenza, smentendo la promessa fatta che mai avrebbe mantenuto la candidatura nel caso si fosse aperto un processo. Perché lo fa? Al di là dell’ambizione personale, c’è una spinta innaturale in tanta ostinazione che sta enormemente danneggiando la destra e nel complesso la politica.