Juventus, accuse di contatti con la ‘Ndrangheta. Agnelli: «Mai incontrato i boss»
Incontri con i boss calabresi della ‘Ndrangheta per favori e biglietti allo stadio? La Juventus da tempo ha smentito tutto, nonostante l’inchiesta in corso, ma presto potrebbe essere chiamata a darne conto anche in Parlamento. Le accuse arrivano dal procuratore generale della Figc, Giuseppe Pecoraro, oggi in audizione in Commissione Antimafia: «Dalla documentazione arrivata dalla Procura di Torino, si evidenzia che Dominello Saverio padre e Dominello Rocco (il figlio) sono rappresentanti a Torino della cosca “Bellocco – Pesce” di Rosarno. Dominello Rocco ha rapporti con la dirigenza Juve per la gestione di bagarinaggio e biglietti e abbonamenti. I dirigenti che hanno avuto contatti con esponenti del clan sono il dottor Carugo, il dottor Merulla, il dottor D’Angelo ed il presidente Agnelli. Devo dire – precisa il procuratore Pecoraro – che anche il direttore generale Marotta, ha avuto rapporti seppur occasionali con il mondo degli ultrà ma non è stato coinvolto nella nostra conclusione indagine».
In Antimafia un’audizione della Juventus
«Sentiremo la Juventus per vedere quello che ha da dire e di nuovo la Procura, perché ci sono alcuni aspetti che meritano un approfondimento da parte nostra. Abbiamo calendarizzato l’audizione di Stefano Palazzi, che è il predecessore di Pecoraro in Procura Figc, e nel prossimo ufficio di presidenza, con la presidente Bindi, individueremo le date, in accordo con le parti per questi approfondimenti che oggi ci sono sembrati necessari», ha annunciato Marco Di Lello, presidente del Comitato Mafia e Sport della Commissione Antimafia, rispetto alle accuse che stanno emergendo nei confronti della società bianconera «C’è una indagine in corso che si sta concludendo. La giustizia sportiva farà il suo corso, a noi interessano altri aspetti. Noi abbiamo ricevuto conferma del Pm Abbatecola che la Juve non è parte offesa. Le parole oggi di Pecoraro? Abbiamo studiato e anche lui ha studiato bene le carte. È quello che emerge dall’attività di indagine molto puntale che ha fatto la Procura di Torino», ha concluso Di Lello. Secondo quanto avrebbe detto il Procuratore della Figc, Giuseppe Pecoraro oggi in Antimafia, dai documenti arrivati dalla Procura di Torino, si evidenzia che Saverio Dominello e il figlio Rocco sarebbero rappresentanti a Torino della cosca Bellocco Pesce di Rosarno. Rocco Dominello avrebbe avuto rapporti con la dirigenza Juve per la gestione di biglietti e abbonamenti e anche con il presidente Agnelli.
La smentita di Andrea Agnelli
«Nel rispetto di organi inquirenti e giudicanti ricordo che non ho mai incontrato boss mafiosi. Ciò che leggo è falso», scrive su twitter il presidente della Juventus, Andrea Agnelli (in alto con Buffon), dopo l’audizione del procuratore federale Giuseppe Pecoraro davanti ai membri della Commissione parlamentare antimafia.