Gulen, la mente del fallito golpe in Turchia, non scapperà in Canada
Resterà negli Usa. Fethullah Gulen, il predicatore che dal 1999 vive in auto-esilio in Pennsylvania, ritenuto da Ankara la mente del fallito golpe in Turchia del 15 luglio, non ha alcun piano per trasferirsi in Canada per evitare un’eventuale estradizione chiesta in più occasioni dalla Turchia agli Stati Uniti. La notizia è stata data in una nota dall”Alleanza per i valori condivisi’, un’organizzazione ispirata dallo stesso Gulen, che ha smentito le affermazioni del vice primo ministro turco, Numan Kurtulmus, che nei giorni scorsi aveva parlato di un piano del predicatore turco per andare in Canada e sfuggire all’estradizione.
Gulen non lascerà gli Stati Uniti
“Il signor Gulen non ha acquistato alcuna proprietà in Canada o in altri posti e non ha intenzione di lasciare gli Stati Uniti”, si legge
nella nota pubblicata sul sito web dell’organizzazione. “Le parole pronunciate da Kurtulmus”, è scritto, “non sono altro che voci false fatte circolare per distogliere l’attenzione dalla repressione interna del governo Erdogan e dalla deriva autocratica e per mettere pressione al governo Usa affinché arresti il signor Gulen”. E’ stato il presidente turco Erdogan ad accusare Gulen di essere il regista del colpo di Stato tentato dai militari turchi nell’estate del 2016. Gulen, predicatore e politologo turco, leader del movimento Hizmet (Il servizio), dal suo esilio volontario negli Usa ha negato ogni responsabilità. Un tempo, per Erdogan era un alleato. I rapporti tra i due hanno iniziato a incrinarsi nel 1999, quando Gulen si è trasferito negli Stati Uniti. La rottura completa risale all’inchiesta per corruzione del 17 dicembre 2013 che ha travolto il governo di Erdogan. Ora il presidente turco lo ritiene l’organizzatore di un gruppo terroristico e un vero e proprio “Stato parallelo” con l’obiettivo di deporlo. Ne farebbero parte militari, politici, giornalisti e numerose altre componenti della società turca.