Festa universitaria a Torino. Bufera sul manifesto porno del “nerd party”
Locandina “sessista”. Ma soprattutto di pessimo gusto. A sollevare il caso del manifesto con cui gli studenti del Politecnico sono invitati a una festa in una nota discoteca torinese sono stati i giovani democratici di Torino. Ma la politica non c’entra. C’entra la mancanza di rispetto per le donne che si evince dall’immagine: uno studente appoggiato al muro con una donna inginocchiata ai suoi piedi. La rappresentazione esplicita di un atto sessuale. E la scritta assertiva: “La rivincita del nerd”. La festa è in programma domani, 29 marzo. Un nerd party, dunque, che vorrebbe ribaltare l’immagine del nerd (il secchione sfigato che sa tutto di computer).
“Il messaggio veicolato da questa foto”, commentano i giovani dem Ludovica Cioria, Alice Nodo e Domenico Scarcello, ” non è in alcun modo divertente né idoneo ad una festa studentesca, non per l’atto in sé, ma per il concetto di “preda sessuale” che comunica”.
“Noi crediamo in una sessualità libera, volontaria e sincera”, spiegano, “dove nessuno sia un trofeo da esibire, ma dove sia riconosciuta e rispettata la dignità, la parità e la libertà di scelta delle persone”.
“Per questo ci rivolgiamo agli organizzatori della festa chiedendone il ritiro immediato, perché per pubblicizzare una serata non c’è nessun bisogno di ricorrere a questi messaggi sessisti che strumentalizzano disgustosamente il corpo della donna”, concludono.
Sul manifesto interviene anche il Politecnico di Torino che “diffiderà gli organizzatori dall’associare, anche in futuro, il proprio nome a messaggi come quello volgare e sessista proposto dalla locandina di promozione della serata”. “L’Ateneo -prosegue la nota- nel suo ruolo di istituzione culturale in senso ampio, stigmatizza con forza la diffusione di questo genere di messaggi, promuovendo al contrario azioni che mirino alla valorizzazione della parità di genere all’interno dell’università e nella società e al riconoscimento del valore di ciascun individuo, uomo o donna che sia, per quelle che sono le proprie capacità e il proprio merito”.