Europa vs Turchia, la Francia si defila. L’ira di Marine: “No a comizi turchi da noi”
La grana dei comizi turchi in Europa sta esplodendo anche in Francia. Ma questa volta per il buonismo cosmopolita del governo di Parigi che, a differenza di quanto fanno Germania e Olanda, permette ai ministri di Ankara di girare per la Francia a fare propaganda tra gli immigrati di origine turca. E ciò in vista del referendum costituzionale di aprile che si terrà nel Paese anatolico. Tutto questo accade proprio mentre un Erdogan sempre più furioso minaccia Berlino e l’Aia per l’ “affronto” ai suoi dignitari. “Nazisti, la pagherete”, ha gridato oggi il “Sultano” contro l’Olanda, aggiungendo: ” L’Occidente è islamofobo” e in questa vicenda ha mostrato “il suo vero volto”. Il governo turco ha fatto chiudere l’ambasciata olandese ad Ankara. Stessa sorte per il consolato a Istanbul, in cima al quale è stata issata, in segno di sfregio, la bandiera turca al posto di quella olandese, mentre una folla di scalmanati inneggiava ad Allah.
Marine Le Pen non ci sta e attacca il governo del suo Paese per l’improvvida disponibilità dimostrata verso le richieste turche. “Perchè dovremmo tollerare sul nostro suolo discorsi che altre democrazie rifiutano? Niente campagna elettorale turca in Francia”. Così la Le Pen commenta su Twitter l’autorizzazione concessa al ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu ad intervenire in pubblico a Metz, dopo che l’Olanda ha vietato una simile manifestazione a Rotterdam.
Attacca il governo anche il malandato (politicamente parlando) candidato neogollista Fillon. Due dei “più stretti alleati” della Francia “sono stati insultati in maniera indicibile” dai leader turchi, ha detto Fillon, aggiungendo che “doveva prevalere una posizione congiunta di fronte alle richieste turche”. La vicenda, ha proseguito il cadidato neogollista , dimostra che la Turchia “si allontana ogni giorno di più dai valori fondanti del progetto europeo” e non ha posto nell’Unione Europea.
Insomma, ci troviamo di fronte all’ennesimo caso di un’Europa priva di coesione politica e culturale. Vale solo la pena di ricordare un curioso precedente storico. Al tempo dell’assedio di Vienna da parte delle armate del sultano turco Maometto II, nel 1683, la Francia di Luigi XIV fece un brutto scherzo ad austriaci, polacchi e a tutti gli altri europei che stavano correndo in difesa della città cristiana. Il Re Sole favorì gli ottomani nella speranza che l’eventuale caduta di Vienna avrebbe spalancato le porte all’egemonia della Francia in Europa. Fortunatamente, le cose non andarono come il sovrano francese sperava. E, in definitiva, andò bene anche a lui, perché la successiva capitale europea a cadere sarebbe stata proprio Parigi.
La storia si ripete, anche se in forma di farsa. Però i ministri di Hollande farebbero comunque bene a consultare qualche libro, prima di prendere certe decisioni.