Effetto Brexit: cosa cambia per chi vuole lavorare a Londra
Chi vuole andare a lavorare a Londra (o più in generale in Gran Bretagna) dopo la Brexit dovrà affrontare dei cambiamenti sostanziali. Vediamo nel dettaglio quali sono le nozioni da conoscere per gli italiani.
Chi vive a Londra. Chi paga le tasse già da 5 anni nel Paese britannico può richiedere un permesso di residenza o di cittadinanza, magari doppia italiana-inglese. Nel dubbio, si può richiedere un visto di lavoro da rinnovare ogni 2-3 o 5 anni.
Chi vuole lavorare a Londra
Chi pensa di trasferirsi nel Regno Unito in futuro, dovrà aspettare il risultato dei negoziati tra Londra e Bruxelles. In bilico ci sono, infatti, i vantaggi oggi garantiti dalla comune appartenenza alla Unione Europea. In particolare potrebbe essere più difficile per un nostro connazionale andare a Londra per cercare un lavoro. L’occupazione andrà trovata prima, dall’Italia prima della partenza.
Chi vuole studiare a Londra Lo studente britannico e quello italiano prima della Brexit avevano uguali diritti. Dalla possibile esenzione dalle tasse universitarie all’accesso ai finanziamenti bancari per pagarle. Adesso, se non ci saranno accordi specifici, le tasse universitarie saranno più alte così come succede al momento per chi va a studiare negli atenei inglesi da fuori Europa.
Chi vuole visitare Londra Grossi cambiamenti in arrivo anche per chi vuole andare a Londra per una vacanza. Per fare il classico weekend nella capitale inglese ci vorrà il passaporto e non più soltanto la carta d’identità. Non sarà più garantita la copertura sanitaria della tessera europea. Bisognerà stipulare un’assicurazione come succede per i viaggi negli Stati Uniti.
Voli aerei. Si prevedono pesanti rincari delle tariffe – da e per la Gran Bretagna – quando il Paese uscirà formalmente dall’Unione Europea.
Telefoni e tariffe. Dopo l’uscita formale del Paese dall’Europa potranno esserci pesanti aggravi tariffari per i viaggiatori che utilizzeranno il telefonino in Gran Bretagna.
Sterlina vs Euro. Al momento la Brexit rappresenta un vantaggio per i turisti che utilizzano l’euro. La svalutazione della sterlina ha un indubbio vantaggio. Rende più conveniente fare shopping per un turista italiano.
Vedremo se alla fine tutti questi “problemi” burocratici saranno sufficienti a diminuire il desiderio innato dei giovani di conoscere e viaggiare. Certo, bisogna farlo con cognizione di causa (a proposito in questo post https://www.finanzamia.com/lavorare-londra-cosa-cambia-la-brexit/ ci sono diverse indicazioni pratiche che potrebbero tornare molto utili), ma non bisogna mai smettere di sognare e godersi la vita soprattutto quando ad una certa età si possono fare alcune scelte più “azzardate”.