Ecco gli sciacalli del sisma: dai finti terremotati alla benecificenza-truffa

13 Mar 2017 10:17 - di Sara Gentile

I furbetti e gli sciacalli non mancano mai. E anche in una situazione drammatica come quella del sisma, che da agosto dello scorso anno ha colpito il centro Italia, non sono mancati quelli che hanno pensato di poter speculare sulla disperazione e sulla tragedia. Così ci sono persone che hanno chiesto di accedere ai contributi pubblici per la sistemazione transitoria, perché hanno dichiarato di non avere più una casa. Oppure ci sono quelli che vendono braccialetti col nome di Amatrice e poi si tengono l’incasso. E quelli che alzano i canoni d’affitto o anche la benzina. Come racconta Repubblica, sulla vicenda è stata aperta un’inchiesta da tre procure: Rieti, Fermo e Macerata. Ci sono già trenta nomi. Dalle prime indagini è emerso, infatti, che tra chi aveva chiesto il contributo non tutti ne avevano diritto perché, come ha raccontato un investigatore a Repubblica, «non vivevano ad Amatrice, Accumoli o negli altri comuni del cratere, eppure hanno compilato i moduli della Protezione civile. Dobbiamo verificare ma ad auna prima analisi risultano abusivi». Si tratta di finti terremotati che per la maggior parte dei trenta, come ricostruisce Repubblica, hanno cercato di far passare la seconda casa come prima. Il Cas, contributo di autonoma sistemazione varaia dai 400 ai 1.100 euro a seconda del nucleo familiare. E la procedura per richiedere il contributo si basa sull’autocertificazione e sono i sisndaci che devono verificare la correttezza  della documentazione.  

Sisma, fuori controllo mercato immobiliare 

Altro caso. Come si legge sull’inchiesta di Repubblica, fuori controllo è anche il mercato immobiliare nelle zone che ruotano attorno ai 131 Comuni colpiti dal sisma. Così denuncia Mauro Falcucci, sindaco di Castelsantangelo sul Nera, uno dei Comuni più colpiti del 30 ottobre: «Stiamo assistendo all’applicazione della fredda logica del mercato: quando cresce l’offerta, salgono i prezzi. I locatari sanno che le famiglie terremotate hanno il Cas e hanno adeguato al rialzo, le pigioni». E a Tolentino, si legge sempre su Repubblica, l’agente immobiliare Massimo Dimascio ha raccontato: «Una casa di cento metri quadrati che prima si faceva fatica ad affittare a 400 euro oggi ne vale 800». Prezzi anche raddoppiati a  Roseto degli Abruzzi.  E poi ancora, da San Benedetto del Tronto a Civitanova  in molti hanno riempito  al costo di 500 euro al mese case che non riuscivano ad affittare d’inverno. E ora, si legge sempre su Repubblica, vogliono cacciare gli inquilini sfollati perché quando arriverà la stagione estiva ai turisti faranno pagare prezzi molto più alti.

Aumenti ingiustificati del prezzo della benzina e dei panini

Non solo case, anche il prezzo della benzina è arrivato alle stelle. Nei giorni successivi al sisma alcuni distributori di benzina  avevano aumentato del 30 per cento il costo del carburante. Stessa cosa è successa coi panini. «In queste settimane – ha detto ancora a Repubblica il sindaco Falcucci  – i market stanno riaprendo. I miei cittadini mi chiamano per chiedermi perché lo stesso panino al prosciutto che a settembre costava 1,5 euro ora ne vale tre?». Schizzato in alto anche il prezzo del latte.  La Coldiretti ha denunciato che ci sono «affaristi arrivati nelle zone colpite per comprare a pochi spiccioli gli animali che gli allevatori non riescono ad accudire».

 La solidarietà non autorizzata

Ci sono poi quelli che sfruttano il brand Amatrice per fare solidarietà non autorizzata. Anche questa è stata posta sotto la lente d’ingrandimento della procura di Rieti.  Scrive Repubblica a settembre i finanzieri hanno scoperto che una piattaforma online si è messa a vendere magliette a venti euro per una presunta campagna pro-Amatrice. E poi ancora: per evitare il business della ricostruzione la Protezione civile ha siglato un accordo  con la Guardia di Finanza. «Servirà – dice il comandante generale Girgio Toschi a Repubblica – a garantire legalità e correttezza alle popolazioni colpite dal terremoto». Mentre Vasco Errani, commissario per la ricostruzione ha detto a Repubblica: «Siamo i primi a muovere la Finanza, laddove emergono problemi. Faremo controlli e colpiremo chi ha preteso finanziamenti illegittimi».

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